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Bari – Smantellata dai carabinieri organizzazione dedita alle rapine di tir: i nomi.

5 Maggio, 2016 | scritto da Redazione

Sette sono gli arresti effettuati questa mattina dai carabinieri di Bari, per rapine aggravate a TIR e sequestro di persona in danno di autotrasportatori.

Gli arrestati sono:

GENCHI Michele, cl. 1968, residente a Bari; SCORCIA Giuseppe cl. 1959, residente a Bari; GENCHI Giuseppe, cl. 1989, residente a Bari; OTTOMANO Giuseppe, cl. 1973, residente a Triggiano; BELLOMO Michele, cl. 1990, residente a Bari; DIGIESI Angelo, cl. 1963, residente a Gravina in Puglia; IUSCO Annarita, cl. 1975, residente a Bari.

Il provvedimento scaturisce da un’indagine svolta a partire dal settembre 2015 dai Carabinieri della Compagnia di Bari Centro a seguito della preoccupante escalation verificatasi agli inizi del secondo semestre dello scorso anno in Bari, nel suo hinterland e nella provincia BAT di  rapine ai TIR carichi della più svariata merce, tra cui capi firmati e oggetti tecnologici di ingente valore, con contestuale sequestro dei conducenti – spesso stranieri – dei mezzi pesanti.

L’attività investigativa ha messo in luce l’esistenza di una vera e propria banda strutturata e specializzata nel compimento di tali crimini violenti, avvalendosi dell’uso di armi e di autovetture di provenienza furtiva, modificate sia per potenziarne le prestazioni, che per aumentarne le difese dotandole di una blindatura interna, in grado di assicurare la protezione e la fuga dei malviventi nel caso di conflitti a fuoco con le Forze di Polizia anche con l’aiuto di chiodi a quattro punte e jammer.

Per quanto ricostruito dagli inquirenti, i criminali, a bordo dei citati automezzi, affiancavano i veicoli pesanti da rapinare, costringendo i conducenti ad abbandonare i mezzi che, guidati da uno dei complici, venivano instradati in depositi a disposizione del gruppo in zone isolate della provincia barese. Successivamente sia i TIR privati della merce che gli autisti, che nel contempo venivano tenuti sotto sequestro imbavagliati e coperti a bordo di una delle auto usate dai delinquenti, venivano abbandonati in aree diverse e lontane dalla rete stradale principale per ritardare l’allarme. Messa a segno la rapina, a distanza di poche ore, gli indagati provvedevano a immettere i beni sottratti nel mercato illegale parallelo, attraverso una fitta rete di ricettatori compiacenti.

L’inchiesta ha tra l’altro ben delineato i ruoli rivestiti da ciascun aderente in seno alla compagine, individuandone i principali in due sorvegliati speciali affiliati allo storico clan PARISI attivo nel capoluogo regionale e nel sua periferia, nonché i sodali che materialmente si occupavano di assaltare gli autotreni e di sequestrarne i rispettivi conducenti e quelli che assicuravano lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di scarico della merce.

L’indagine ha consentito di attribuire con certezza al gruppo criminale, del quale faceva parte anche una donna incensurata, la commissione di ben sei rapine in meno di due settimane, con vari tipi di merce sottratta ed un valore totale di circa 300mila euro di quella recuperata. La donna, fingendosi amante di uno dei componenti per non creare sospetti, aveva il compito di fare “da palo” fungendo da vedetta e assicurando la necessaria sicurezza durante le operazioni di scarico della merce all’interno dei capannoni.

 

 

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