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Bisceglie calcio – Simone Fanelli, il baby terribile pronto a spiccare il volo

10 Giugno, 2016 | scritto da Antonella Loprieno
Bisceglie calcio – Simone Fanelli, il baby terribile pronto a spiccare il volo
Calcio
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Senza ombra di dubbio è una delle maggiori sorprese che il Bisceglie calcio, piazzatasi al 2°posto della speciale graduatoria “giovani di Valore” del girone H organizzato dalla Lnd, ha sfornato nell´ultima annata calcistica: parliamo di Simone Fanelli, mediano dai piedi buoni classe 1997, ben 29 presenze (di cui 26 da titolare) e 1 rete all´attivo, oltre ai tanti consensi da parte di tifosi e addetti ai lavori.

Serietà, spirito di sacrificio e tanta umiltà fanno da cornice ad un ragazzo che ha saputo mettere in mostra le sue doti tecnico atletiche e dei margini di miglioramento che in molti credono possano portarlo a spiccare il volo verso il calcio che conta.

Dopo la gavetta nei settori giovanili di diversi club di categoria superiore come Parma, Lanciano e Padova, quest´anno Bisceglie ha rappresentato la sua prima vera esperienza in un campionato duro come quello della D:
” Sono felice – esordisce il giovane Simone – di quanto sono riuscito a fare quest´anno con i miei compagni, soprattutto viste le tante difficoltà incontrate. Se penso ai sacrifici fatti non posso che guardare con orgoglio al traguardo che abbiamo conquistato con sudore e sacrifico. Eppure – confida -, ripercorrendo la mia esperienza dal principio, ammetto che la scelta di questa estate di arrivare a Bisceglie è stata difficile e molto pensata; avevo il desiderio di continuare a giocare al nord dopo i tanti anni fuori nelle giovanili di Parma del Lanciano e del Padova; alla fine però, grazie anche alla spinta del direttore De Santis che mi voleva qui a tutti i costi, ho deciso di riavvicinarmi a casa e intraprendere questa avventura. Oggi posso dire che quella fatta è stata la scelta giusta”.

Se andiamo a ritroso ripercorrendo la tua avventura a Bisceglie, ad inizio campionato sembrava che tu non avessi molte chance, chiuso dall´ presenza in squadra dei più esperti Laboragine e Pollidori in un ruolo così delicato come quello del mediano di centrocampo. Di certo non sarà stato stato facile conquistare un posto da titolare, ma poi qualcosa è cambiato:
“All´ inizio ammetto di aver incontrato qualche difficoltà nell´ entrare nei meccanismi del calcio di una prima squadra e di un “vero” campionato – spiega Fanelli – Il calcio dei grandi è obiettivamente tutta un´altra storia rispetto alle giovanili. Le prime giornate ho visto le gare dalla panchina, poi quella Domenica ad Artena con il Serpentara e quel gol in pieno recupero che ci ha dato la vittoria, ha cambiato tutto da un momento all´altro, trasformando la mia annata in qualcosa di unico ed inimmaginabile all´inizio. Per me quella giornata, le lacrime di gioia a fine gara e l´abbraccio dei miei compagni, rimarranno sempre nella mia mente”.

Il Bisceglie vince contro il Serpentara con un fantastico goal dello sconosciuto Fanelli, e…
“Da allora mister De Luca mi ha dato sempre più spazio e fiducia, in me sentivo il dovere di ripagarlo e di dover sfruttare ogni minuto delle chance concessami.  Con il mister sono cresciuto molto e non posso che ringraziarlo per quanto mi ha dato sotto l´aspetto umano e tecnico.”

I problemi societari, l´addio a Dicembre di molti big, poi inizia il campionato dei “baby terribili” di cui Fanelli sarà uno dei trascinatori:
“Un vero peccato – conferma con un pizzico di nostalgia il diciannovenne centrocampista – se la situazione di Dicembre non avesse portato allo smantellamento della squadra e all´addio di molto atleti d´esperienza sono convinto che potevamo giocarci fino all´ultimo l´accesso in Lega Pro. Ammetto che anche io ebbi la possibilità di lasciare Bisceglie e approdare altrove, ma l´amore per questa piazza andava sempre crescendo, sia per l´affetto dimostratomi dai tifosi sia perchè Bisceglie per me equivale ad “una seconda casa”, fin da tempi in cui mio padre allenava (Vito Fanelli, papà di Simone, ha condotto il team nerazzurro nella stagione 2004/2005, in Eccellenza pugliese, ndr); non mi sentivo e non potevo abbandonare così. Eravamo rimasti una banda di ragazzini, e tutti ci davano per spacciati, ma grazie ad una grande unità di gruppo abbiamo addirittura sfiorato i playoff, conquistando l´appellativo di “Baby terribili”. Tante gioie, qualche delusione ma tutte emozioni fortissime che non dimenticherò mai”.

Tra le delusioni immaginiamo ci sia la mancata convocazione al torneo di Viareggio dopo esserci andato vicinissimo.
“Si!. A Dicembre la chiamata allo stage della rappresentativa di serie D a Coverciano rappresentò per me una grande soddisfazione e un ulteriore motivo d´orgoglio per quello che stavo facendo; i tre giorni in Toscana andarono benissimo e in campionato tutto continuava in maniera perfetta, tanto da aver raggiunto la convinzione che la chiamata per il Viareggio arrivasse. Purtroppo così non è stato è ammetto che la delusione fu tantissima; devo ringraziare la squadra è tutto lo staff del Bisceglie se, con la loro vicinanza e il loro sostegno, riuscii a superare subito tanta delusione ed amarezza.”

Siamo a Giugno, il campionato è terminato da un mese e i rumors di mercato dicono che sei uno dei più richiesti: compagini di serie D ma anche di Lega pro ti stanno seguendo con insistenza.
Cosa c´è di vero e quante chance ad oggi daresti su una tua possibile permanenza a Bisceglie anche per la prossima stagione?

“Non posso nascondere che ho avuto contatti con diverse squadre anche di categoria superiore e questo non può che gratificarmi. Sto valutando con calma la situazione per capire cosa sia meglio per il mio futuro.  Bisceglie mi ha lasciato tantissimo sotto l´aspetto umano e qui ci sarà sempre un pezzo del mio cuore, ma l´attuale situazione non mi permette di poter vedere un futuro ancora qui. Il mio più grande sogno – conclude Fanelli – è quello di arrivare un giorno a giocare nella massima serie; sono giovane e consapevole di dover crescere sotto tanti aspetti ma, senza peccare di presunzione, credo nelle mie qualità e nella mia volontà e convinzione che lavorando sodo e con la giusta gavetta nessun obiettivo è impossibile da raggiungere.. Fare il calciatore è quello che ho sempre desiderato e non mi fermerò davanti a niente. Chissà poi che un giorno la mia strada con quella del mio amato Bisceglie non ritorni a incrociarsi”.

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