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Trani – Impiegavano manodopera cinese in condizioni pietose. Sequestrato un capannone.

23 Giugno, 2016 | scritto da alessia paradiso

I Carabinieri di Trani uniti allo Spesal di Trani ed alla Polizia Locale, hanno sequestrato oggi un capannone sito in zona industriale.
Il provvedimento, è scaturito dopo che i militari hanno accertato la presenza di una 30ina di cittadini cinesi, impiegati all’interno di un prefabbricato di diverse centinaia di metri quadri, all’interno del quale non solo prestavano attività lavorativa, ma, in condizioni di scarso igiene e costipati, addirittura vivevano.
Approfonditi accertamenti facevano altresì emergere la variazione della destinazione d’uso di molti dei locali del capannone, che ad un esame della documentazione dovevano essere destinati all’uso commerciale ed invece sono stati tramutati in stanzoni, fatiscenti servizi igienici e caotiche sale mensa. Particolarmente accentuato il degrado delle aree adibite a dormitorio, spesso sprovviste persino di luce e di finestre, laddove le maestranze di nazionalità cinese dormivano su letti e materassi di fortuna, spesso poggiati sul pavimento tra cumuli di indumenti e materiali di varia natura.

La Procura della Repubblica di Trani, ufficio della Dott.sa Silvia Curione, avvalendosi della consulenza dei reparti operanti, ha ipotizzato molteplici violazioni in capo tanto al proprietario ed al locatario dell’immobile, entrambi tranesi, quanto al titolare d’impresa, quest’ultimo residente nel vicino Comune di Ruvo di Puglia, ma di nazionalità cinese: le irregolarità per le quali sono indagati a piede libero attengono difatti a molteplici omissioni che incidono direttamente ed in maniera altamente pericolosa sulla sicurezza dei lavoratori e sulla qualità della vita e delle condizioni in cui prestano la loro opera (assenza di un medico competente, del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, della valutazione dei rischi nonché inidoneità dei locali destinati all’uso dei dipendenti). Al termine delle operazioni di constatazione dello stato attuale dei luoghi, i cittadini di nazionalità cinese, tutti regolarmente presenti sul territorio nazionale, sono stati invitati a lasciare la struttura, alla quale sono stati apposti i sigilli in attesa che il procedimento penale faccia il suo corso ed al fine di evitare ulteriori e ben più gravi conseguenze derivanti dalla prosecuzione dell’attività d’azienda.

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