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Bisceglie – Il fenomeno dell’emigrazione in una nuova ricerca di Luca De Ceglia

31 Luglio, 2016 | scritto da Antonella Loprieno
Bisceglie – Il fenomeno dell’emigrazione in una nuova ricerca di Luca De Ceglia
Cultura
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In attesa dell’uscita ufficiale del suo nuovo romanzo  “Belli di notte, che sarà presentato il prossimo 26 agosto nella rassegna “Libri nel Borgo Antico”, lo scrittore e giornalista biscegliese Luca De Ceglia regala ai suoi lettori un altro dei suoi autentici capolavori sulle tradizioni  locali.

“Mamma mia, dammi cento lire, che in America voglio andar. Storie di emigrazione da Bisceglie (secc. XIX-XX) e l’avvento della strada ferrata” è il titolo della sua nuova ricerca storica sull’emigrazione e dei risvolti che il fenomeno ebbe a Bisceglie, soprattutto nel secolo breve.

Il libro, finanziato dalla Confcommercio presieduta da Leo Carriera, è in distribuzione gratuita. Nella prefazione, il presidente Carriera scrive: “Un problema, quello dell’emigrazione, che può sembrare datato, visto il periodo lontano preso in esame ed invece esso e quanto mai attuale giacche – corsi e ricorsi storici – si sono ricreate le condizioni socio-economiche svantaggiate che ancora oggi costringono tanta gente a cercare all’estero le opportunità di lavoro che il nostro Paese non riesce più ad offrire.

Nel libro Luca De Ceglia analizza, consultando gli archivi storici, il dramma dell’emigrazione.

“La decisione individuale ma spesso collettiva, quasi sempre sofferta e disagevole, di emigrare dal luogo nativo e di spingersi verso terre lontane ritenute più fertili per l’occupazione, dichiara De Ceglia, ha sempre avuto bisogno anche di una buona dose di coraggio. Non è stato (e non lo è ancora oggi) un fenomeno legato solo alla necessità di trovare un lavoro. L’emigrazione massiccia si è basata (e si basa) sulla forza di volontà, talvolta di disperazione, di fuga da uno stato di indigenza, di guerre e persecuzione religiosa o politica. Si viaggia alla ricerca di un futuro migliore. È una scelta personale, non sempre libera. Molti giovani vanno a studiare all’estero, professionisti e scienziati vanno altrove ad offrire le loro preziose qualità e competenze. Viceversa si assiste all’arrivo (non mancano purtroppo naufragi e lutti) sulle coste pugliesi e siciliane di decine di gommoni carichi di clandestini, donne e bambini compresi.

Nella ricerca, l’autore non ha la pretesa di analizzare il complesso fenomeno migratorio susseguitosi nelle diverse epoche.

“Sono raccolte, continua lo scrittore, storie di lunghi e penosi viaggi e di nostalgia per la lontananza dai propri affetti, fotografie, documenti e successi di alcuni cittadini biscegliesi che si sono affermati in Italia e all’estero, in epoche diverse, e meritano l’onore di essere ricordati nella “grande” storia. Altri non ce l’hanno fatta”.

 

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