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Ddl regionale rifiuti: le richieste dell’Anci

20 Luglio, 2016 | scritto da Antonella Loprieno
Ddl regionale rifiuti: le richieste dell’Anci
Ambiente
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Riportiamo di seguito il documento contenente proposte e osservazioni Anci Puglia sul ddl regionale 128/2016 (Disposizioni in materia di gestione del ciclo dei rifiuti. Modifica della legge regionale n. 24/2012 “Rafforzamento delle pubbliche funzioni nell’organizzazione e nel governo dei Servizi Pubblici Locali”.) presentate al presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano, nel corso dell’incontro tenutosi a Bari. Per Anci Puglia presente una delegazione composta: dal presidente sen. Luigi Perrone, dal delegato Anci al settore, MIchele Lamacchia (sindaco di San Ferdinando), dal sindaco di Bari Antonio Decaro, dal sindaco di Brindisi, Angela Carluccio e dal sindaco di Casarano, Gianni Stefano.

Documento Anci Puglia su ddl regionale 128/2016 in materia

E’ evidente il persistere della situazione emergenziale e le enormi difficoltà dei Comuni nella gestione dei rifiuti.

Anci è consapevole del fatto che i Comuni hanno le loro responsabilità, ma c’è bisogno di una scossa nel settore; da un lato bisogna cercare di restare nell’ambito della normativa europea e nazionale e dall’altro, però, bisogna arrivare ad una gestione sostenibile per le comunità, in un momento in cui sono tante le fragilità sociali.

Anci concorda sull”obiettivo regionale di nuova governance, ma non condivide l’esito del ddl e il ruolo assegnato ai Comuni, in quanto modifica radicalmente la governance, trasferendo tutte le competenze ad una costituenda Agenzia regionale. Vanno affrontare questioni politiche istituzionali di metodo e di merito. La titolarità delle competenze spetta ai Comuni, e il loro coinvolgimento è imprescindibile dal punto di vista formale e sostanziale.

Evidenti criticità riguardano gli impianti, le principali problematiche afferiscono l’allocazione e le relative procedure autorizzatorie. Bisogna puntare ad una Puglia autosufficiente, in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti riducendo i costi per amministrazioni e cittadini, ma è indispensabile condivisione e consenso dei territori e lo snellimento delle procedure autorizzatorie per l’impiantistica.

Sull’impiantistica, Anci concorda sulla opportunità di una centralizzazione, con un Ato unico a regia regionale, ma è indispensabile che tutti gli impianti già autorizzati siano resi attivi da subito.

L’Agenzia regionale, così come prevista dal ddl 128/2016, è sovraccarica di competenze che si sovrappongono tra i vari livelli istituzionali coinvolti e scarica i propri i costi sui Comuni.

In materia di servizi affidamento spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, il testo del ddl va oltre competenze e titolarità della Regione. La competenza deve restare in capo ai Comuni, anche per evitare che siano deresponsabilizzati.
La separazione tra chi eroga il servizio e chi riscuote i tributi inoltre, rischia di provocare un ulteriore e pericoloso iato, generando conflitto istituzionale.

Anci Puglia chiede di verificare possibilità di affidare competenze ad Autorità Idrica Pugliese, con obbiettivo immediato di semplificare procedure autorizzazione degli impianti, ed in futuro, la concreta possibilità di avere una tariffa controllata.

L’associazione dei Comuni ribadisce la necessità di rafforzamento della titolarità pubblica degli impianti e ritiene che una parte dell’impiantistica a titolarità pubblica vada finanziata, eventualmente ricorrendo a fondi UE, anche per evitare che le quote di ammortamento incidano sulle tariffe;

Bisogna infine sistematizzare le società in house dei Comuni. Previa verifica di tutte le situazioni, sarebbe opportuno costituire una holding regionale unica di tutte le società satelliti, con il coordinamento della Regione, con l’obiettivo di avere servizi pubblici più efficaci ed efficienti.

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