breaking news

Andria – Associazione Io ci sono: “Andria non ha nulla da festeggiare”

27 Agosto, 2016 | scritto da Redazione
Andria – Associazione Io ci sono: “Andria non ha nulla da festeggiare”
Attualità
0

Il Presidente dell’Associazione “Io ci sono” di Andria, Savino Montaruli, in una nota diffusa a mezzo stampa ha lanciato una proposta in occasione della Festa Patronale che si terrà nei giorni 17, 18 e 19 settembre: “Andria non dimentichi le vittime della strage del 12 luglio – annuncia Montaruli –  e le onori anche in occasione dell’imminente Festa Patronale. Il 17, 18 e 19 settembre prossimi ricorre la Festa patronale ad Andria e quest’anno anche San Riccardo e la Santa Maria dei Miracoli piangeranno le vittime della strage dei treni del 12 luglio e le quasi trecento vittime del terribile terremoto nel centro Italia. Andria non ha nulla da festeggiare e la macchina della solidarietà dei grandi cuori si è messa immediatamente in moto, come accadde anche in precedenti tragiche occasioni”.

Una grande veglia di preghiera in Largo Appiani e un solo grande botto con mille stelle bianche in cielo, è questa la proposta del Presidente dell’Associazione: “Lunedì 19 settembre in Largo Appiani ad Andria non ci sarà Renzo Arbore e l’Orchestra italiana, né ci sarà la big band di Paolo Belli e neanche Noemi così come non canterà Tony Hadley né Anna Tatangelo e neppure Francesco Sarcina così come non canterà Alan Sorrenti in Piazza Catuma e neppure Raf canterà nella città federiciana. No, quest’anno il 19 settembre in Largo Appiani ci sia una grandissima serata di veglia, di preghiera per ricordare tutti insieme, autorità politiche civili e religiose, magistrati, clero, cittadini, familiari delle vittime, associazioni provenienti da tutte le città vicine per esprimere ognuno un pensiero verso ciascuna delle vittime di questa tragedia. Una veglia di preghiera che unisca le popolazioni anche attorno all’immane tragedia del terremoto in centro Italia con le sue quasi trecento vittime e centinaia di feriti, sfollati e senza più dimora”.

Montaruli conclude: “Una serata che si conclusa senza i tradizionali fuochi d’artificio ma con un unico grande botto che lanci in cielo migliaia di stelle bianche ad illuminare i cuori di chi ha perso i propri affetti ma anche di chi è rimasto a vivere la sue esistenza terrena che ognuno di noi dovrebbe aver capito a nulla servirebbe se non ci mettessimo realmente e a cuore aperto al servizio degli altri”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend