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Castel del Monte – Domani in scena “La Guardiana” di Francesca Merloni

19 Settembre, 2016 | scritto da Antonella Loprieno
Castel del Monte – Domani in scena “La Guardiana” di Francesca Merloni
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“Incendiava tutto ciò che toccava. Così poteva solo guardare. Era solo occhi. E quando è comparso lui, lei voleva solo guardarlo per immaginare. Non voleva bruciarlo”. Sono alcuni dei versi de “La Guardiana”, lo spettacolo di musica e poesia di Francesca Merloni in scena a Castel del Monte, al “Marta” di Taranto e al Castello Angioino di Copertino, martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 settembre alle ore 21.00. L’ingresso è gratuito e si accede solo per invito.

Lo spettacolo, che doveva andare in scena nel mese di luglio, è stato spostato in segno di lutto, dopo il grave incidente ferroviario del 12 luglio scorso, avvenuto tra Andria e Corato. Sul palcoscenico di Castel del Monte, del Marta e del Castello Angioino, l’installazione di Gregorio Botta farà da cornice al testo poetico-filosofico scritto e interpretato da Francesca Merloni, che si muove sulla musica originale di Danilo Rea e sui suoni elettronici di Martux_m, per un insieme di grande intensità, forza ed impatto emotivo.
La Guardiana è presentata da Roberto Saviano che così la descrive: “Un amore cementato dal fuoco, un amore che accoglie e accetta l’altro senza più riserve: “Tienimi in mano/tienimi tutta in mano e vincimi/assolvimi da ciò che non conosci/aprimi guardami nelle segrete/e le cose mie perdute raccoglile/ dopo averle amate”.

La poesia ci parla di un’alta intensità, di una passione che ogni cosa fonde, in cui le parti si scambiano, le barriere cadono, le identità si mescolano, e si cerca una comunione con il mondo: “E’ stato quando ho preso il nome tuo e delle cose e ne ho fatto uno”. Ed è per questo che ci vuole coraggio (“Ci vuole coraggio a scrivere amore sulla terra”). Certo, è un viaggio perturbante, e in qualche modo pericoloso, come ogni avventura che mette in gioco le certezze raggiunte, i fragili paraventi dell’identità: “Dimmi se hai paura di guardarmi, dimmi se pensare a me ti tiene in vita”. Chi incontra un frammento di assoluto nell’altro cambia per sempre. “Il fuoco brucia finché qualcosa cambia, il lontano converge”. Forgiata e conquistata dal “lontano”, la Guardiana non è più la stessa. Lei ha scritto i versi, ma sono stati la poesia, l’amore, a creare – a ricreare – lei”.

L’opera è un concerto di poesia, in nove atti e un prologo, che realizza l’unione di tre forme espressive: scultura, musica e poesia. Si tratta di un progetto culturale che nasce da molto lontano. “Abbiamo realizzato nel 2014 una serie di mostre di scultori del Novecento per vitalizzare i siti che facevano parte del Polo Museale Regionale delle Puglie – ha spiegato Lorenzo Zichichi della casa editrice “Il Cigno”, che ha organizzato l’evento insieme a Tommaso Morciano della società “Nova Puglia” – . Umberto Mastroianni, Emilio Greco, Giacomo Manzù e Arnaldo Pomodoro hanno, con le loro opere, interagito con i castelli federiciani e il Museo Nazionale di Taranto. In particolar modo, la monumentale esposizione delle sculture di Pomodoro a Castel del Monte, Bari e Trani ha anticipato alcune scelte del Ministero dei Beni Culturali, come quella di esporre un altro scultore, Igor Mitoraj, per la riapertura di alcune parti degli Scavi di Pompei qualche mese fa.
Nel 2016 la mostra su “Fibonacci e il Numero Aureo”, curata dallo scienziato Antonino Zichichi, ha focalizzato su Castel del Monte l’interazione tra bellezza, numeri, matematica e storia, creando una rinnovata attrazione per il magnifico edificio, che si erge nel comune di Andria, su cui artisti, poeti e intellettuali hanno concentrato la loro attenzione. Proprio da questa mostra è scaturito il progetto di portare in Puglia “La Guardiana” di Francesca Merloni. Un’opera fatta di numeri, parole e note musicali, che la porterà da Castel del Monte a Taranto e infine a Copertino, arricchendo la proposta culturale estiva della Puglia, dimostrando come matematica, pittura, scultura, poesia e musica siano l’espressione di un’unica, straordinaria bellezza”.

La mostra “Fibonacci e il numero aureo”, che è possibile visitare fino al 15 novembre, farà da cornice allo spettacolo. “L’allestimento si inserisce in una logica di valorizzazione del castello federiciano – ha detto il direttore di Castel del Monte, Alfredo de Biase – che amplia l’interesse anche verso realtà della nostra terra meno note, ma culturalmente molto ricche. Con questa logica il visitatore sarà incentivato ad ampliare e approfondire le proprie conoscenze. Si può osservare l’immagine del portale di Castel del Monte con la sovrapposizione delle proporzioni auree, in relazione con le opere e le installazioni di artisti contemporanei. Il numero aureo, altresì noto come divina proporzione, teorizzato dal matematico Fibonacci, sin dal Medioevo ha influenzato la realizzazione di opere straordinarie di arte e architettura e ha fornito la chiave di lettura di opere dell’antichità nelle quali la sezione aurea esplicava in forma matematica la profonda armonia che da quelle opere emanava. A questa singolare esposizione poi si aggiunge la bellissima serata del 20 settembre, dedicata alla musica e alla poesia: un connubio perfetto che accenderà ancor di più i riflettori sul maestoso palazzo federiciano”.

Lo spettacolo di Castel del Monte, organizzato da “Il Cigno GG Edizioni” assieme alla società “Nova Apulia”, si inserisce nel rapporto di collaborazione del direttore del Polo Museale della Puglia, Fabrizio Vona. L’intero evento è voluto dal Polo Museale della Puglia e dal “Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo” e dal Museo Nazionale di Taranto.
“Il Polo Museale della Puglia – ha detto Fabrizio Vona – è lieto di accogliere a Castel del Monte, un castello impareggiabile per le sue risonanze simboliche oltre che per la sua architettura, una esperienza anch’essa unica ed emozionante. Il Polo offrirà ai propri ospiti un “concerto di poesia” che, come la bellezza delle opere d’arte, costruita sull’equilibrio apparentemente imprevisto di diverse componenti armonicamente legate, coinvolgerà in un’unica esperienza le musiche di Danilo Rea, le istallazioni visuali di Gregorio Botta e il testo poetico di Francesca Merloni. La poetessa è da tempo sperimentatrice “spericolata” di queste forme di incontro e contaminazione tra espressioni artistiche, ed è proprio il connubio tra musica e poesia che contraddistingue la sua voce poetica. Voci, parole, musiche, sguardi, tutti i sensi verranno incorniciati e protetti dalle mura di un castello che ancora una volta, in una sera di mezza estate, consegnerà ai giorni della sua storia millenaria una serata indimenticabile”.

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