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Nanchino, Festa della Luna tra leggenda e globalizzazione

3 Ottobre, 2016 | scritto da Chiara Rutigliano
Nanchino, Festa della Luna tra leggenda e globalizzazione
Attualità
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La Cina vista da vicino un anno dopo. Con le corrispondenze dal Paese di Mezzo letto attraverso piccoli racconti, istantanee  su incontri, storie, persone. La ripartenza in terra cinese è a Nanchino, nella provincia del Jiangsu, regione della Cina orientale, a quasi 200 kilometri da Shanghai. La “Capitale del Sud”, come suggerisce la traduzione dei caratteri che compongono la parola “Nanjing”, perché più volte Capitale dell’Impero Celeste in un periodo compreso tra il Terzo Secolo A.C. e il 1949. Oltre 2000 anni che ne hanno fatto una delle città “storiche” più importanti della Cina, a metà tra memoria e peso economico conquistato grazie alla sua posizione geografica cruciale per lo sviluppo nel cuore del bacino del Fiume Azzurro. La città è sveglia, frenetica al punto giusto, vi si respira una buona aria ed è coperta di verde. E mantiene viva la tradizione come è accaduto recentemente. Nanchino infatti si è fermata in coincidenza del quindicesimo giorno dell’ottavo mese lunare del calendario cinese, caduto quest’anno il 15 Settembre in cui si celebra in Cina la Festa di Metà Autunno. La festività prende anche il nome di “Festa della Luna”, “Festa dei Mooncakes” o “Festival delle Lanterne” (da non confondere con l’analogo Festival celebrato a conclusione del capodanno cinese). Questi nomi alternativi sono legati al fatto che la luna, i mooncakes (piccoli dolcetti dal ripieno dolce o salato dalla forma rotonda che richiama quella della luna) e le lanterne rientrano nel repertorio iconografico di questa festività. La Festa di Metà Autunno si dice sia legata a tutta una serie di pratiche cerimoniali e sacrificali rivolte alla luna, espressione di ringraziamento e celebrazione della stagione del raccolto di riso e cereali, su cui la luna aveva un ruolo determinante.

La più popolare e diffusa tra le leggende legate alla Festa di Metà Autunno è quella che narra di Houyi, l’arciere, e di Chang’e, sua moglie. Secondo una tra le tante versioni del mito, Houyi era un abile arciere immortale e Chang’e una donna bellissima al servizio della Regina Madre dell’Ovest. Presto, le invidie degli altri abitanti dei cieli, spinsero con l’inganno l’Imperatore di Giada ad espellere i due amanti sulla Terra.
A quel tempo la Terra era circondata da dieci soli che si alternavano per fornire luce e calore al pianeta, ma un giorno, i dieci soli apparvero contemporaneamente e il calore prodotto devastò i terreni. L’Imperatore Yao, che regnava in Cina, pregò Houyi perché usasse il suo arco per eliminare nove dei dieci soli, offrendogli come ricompensa l’elisir dell’Immortalità. Consegnatoglielo, gli consigliò di farne uso solo dopo un anno di meditazione e digiuno, perché preparasse il proprio spirito. Stando al mito, Houyi tornò a casa e nascose l’elisir sotto una trave del pavimento, mantenendo il silenzio con la moglie. Ma, durante una delle assenze del marito, Chang’e trovò l’elisir e subito lo bevve. Al ritorno, Houyi rimproverò severamente Chang’e, che, sfruttando il potere conferitole dall’elisir, volò verso la Luna. Houyi provò ad inseguirla ma non ci riuscì. Giunta sulla Luna, Chang’e ordinò alla Lepre di Giada che vi risiedeva di preparare un altro elisir per permetterle di tornare sulla terra. La leggenda vuole che la Lepre di Giada sia ancora alla ricerca della giusta ricetta. Houyi invece si fece costruire un palazzo sul Sole e una volta all’anno, proprio il quindicesimo giorno dell’ottavo mese lunare, vola sulla Luna per rincontrare la sua amata. Chang’e, Chang’e-2 e Chang’e-3 sono stati anche, rispettivamente, i nomi dell’astronave e delle orbite lunari parti del programma lunare cinese nello spazio.
Come spesso succede quando si tratta di tradizione, l’antica e solenne cerimonia sacrificale ha ceduto oggi il passo a fenomeni di  “commercializzazione” e “globalizzazione”: tra i vicoli e nelle strade non si vendono più, infatti, le lanterne tradizionali, ma quelle variopinte di cartoni animati per attrarre l’attenzione dei bambini, e, quanto al classico ripieno delle piccole torte di luna, si è dato ampio spazio alle nuove sperimentazioni culinarie ricercate dai consumatori. Per i cinesi è comunque un’occasione importante perché si ritrovino con le famiglie, mangino mooncakes e guardino la luna piena.

di Chiara Rutigliano

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