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Andria – Clan Pesce/Pistillo: arrestate nove persone

14 Dicembre, 2016 | scritto da Redazione

Nelle prime ore della mattinata odierna, ad Andria, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia in carcere, emessa dalla Procura Generale della Repubblica di Bari nei confronti di nove persone, per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Personale della Squadra Mobile della Questura di Bari, del Commissariato di P.S. di Andria e del Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Settentrionale” ha eseguito il provvedimento che ha colpito le seguenti persone, esponenti del clan Pesce-Pistillo:

  • Bruno Nicola,classe ’87;
  • Mangino Salvatore,classe’69;
  • Pistillo Rosa,classe’63;
  • Pesce Oscar Davide,classe ’89;
  • Memeo Giuseppe,classe’58;
  • Leonetti Riccardo,classe ’88;
  • Leonetti Antonio,classe’73;
  • Leonetti Vincenzo,classe‘79
  • Mansi Cosimo Damiano,classe ’82.

 

Durante le operazioni l’area d’intervento è stata sorvolata da un elicottero del Reparto Volo della Polizia di Stato di Bari.

La Cassazione, respingendo i ricorsi degli interessati, ha reso esecutivi i provvedimenti di restrizione che prevedevano per gli arrestati svariati anni di carcere.

L’attività è la naturale conclusione delle precedenti operazioni denominate “Grande Fratello” e “Apocalisse”, eseguite ad Andria negli anni 2012 e 2014, con cui venne letteralmente sgominato il clan composto da oltre 60 solidali, operante ad Andria, facente capo a Pesce Luigi, soggetto attualmente detenuto e condannato ad una pena di circa 12 anni di carcere, per il quale pende ancora il giudizio della Cassazione.

L’organizzazione è stata inoltre colpita da svariate misure patrimoniali che hanno portato al sequestro di beni immobili per un valore superiore al milione di euro, tra cui un lussuoso appartamento ubicato in via Santa Chiara, al centro di Andria, simbolo del potere acquisito nel tempo dal gruppo criminale.

La Suprema Corte ha riconosciuto a carico degli esponenti del clan  l’aggravante dell’avvalersi di metodi mafiosi per porre in essere la propria attività criminale che si sviluppava nel cuore della città, esattamente nel centro storico, ponendo in essere un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti capillarmente e militarmente organizzata mediante collaudati sistemi di “vedette” e “fattorini”, il tutto sotto l’occhio vigile del capo clan.

Le investigazioni attuate denotarono senza dubbi la presenza di una fitta rete di spacciatori e clienti, anche abituali e spesso provenienti dalle limitrofe città, che si recavano nel centro cittadino per l’acquisito delle sostanze stupefacenti.

Tutti gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Trani, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

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