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Bilancio dell’attività di recupero del Centro tartarughe marine di Molfetta

3 Gennaio, 2017 | scritto da Antonella Loprieno
Bilancio dell’attività di recupero del Centro tartarughe marine di Molfetta
Attualità
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Un bilancio essenzialmente positivo quello del 2016 per il Centro di Recupero tartarughe marine Wwf di Molfetta che ha raggiunto un importante traguardo: dopo l’impegno e la sensibilizzazione della marineria di Bisceglie e Molfetta anche la marineria di Trani si sta adoperando nella salvaguardia delle tartarughe marine. Per la marineria di Bisceglie ed il centro molfettese si tratta di un consolidamento delle attività, da tempo i motopesca lavorano a stretto contatto e i risultati nell’ultimo anno sono stati eccezionali.
Il Centro chiude il 2016 con numeri strepitosi, oltre 400 le tartarughe recuperate dalle marinerie delle tre città.
La collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari, soprattutto con i Professori Antonio Di Bello e Nicola Zizzo, e in particolar modo con la Bisceglie Approdi ha permesso da un lato di fare ricerca scientifica, dall’altro di avere piena autonomia nei rilasci delle tartarughe che si effettuano solitamente al largo delle nostre coste.
Di rilievo sono i dati che, invece, emergono dagli esami degli esemplari recuperati: in aumento del 20% le tartarughe che hanno ingerito ami, presenti di solito tra gola, esofago e polmoni mentre un buon 30% arrivano con patologia da decompressione.
Proprio su quest’ultima patologia sono in corso attività di ricerca scientifica da parte del Dipartimento di Medicina Veterinaria di Bari.
Pasquale Salvemini, del WWF e responsabile del Centro di Recupero tartarughe marine di Molfetta, conferma l’intento di proseguire nell’opera di sensibilizzazione degli operatori della pesca per ridurre il numero di decessi di tartarughe.
Lo stesso Salvemini, sottolineando come il recupero degli animali vivi sia importante anche perché essi sono campanelli d’allarme sullo stato di salute del nostro mare, rivolge un doveroso ringraziamento ai membri della Bisceglie Approdi e del Circolo Vela di Bisceglie, nonché alle Capitanerie di Porto che hanno avuto un ruolo fondamentale nella liberazione delle tartarughe recuperate mettendo a disposizione le proprie imbarcazioni; si ringraziano le ASL e le Polizie Municipali dei Comuni interessati per aver collaborato di fatto al progetto tartarughe del WWF segnalando ed affiancando gli attivisti del centro molfettese.
Si ringraziano inoltre le Aziende che sostengono attivamente le attività del centro molfettese come: Migro, Famila e Dok.

SCHEDA
Il centro di recupero tartarughe marine di Molfetta nasce nel dicembre 2005 ed è ubicato presso il “plesso scolastico G.Cozzoli” alla Via Berlinguer in Molfetta. Il Centro attualmente si sviluppa su una superficie di 200 mq e gestisce annualmente circa 110 esemplari di tartarughe marine.
Nel CRAS WWF di Molfetta vi è anche una mostra fotografica (40 foto) con fotografie scattate dal socio Corrado Tatulli durante le sue innumerevoli immersioni tra barriere coralline e fondali marini più belli del mondo. Corrado è morto proprio durante una immersione vicino a Polignano nel 2000, la famiglia in ricordo dell’impegno di Corrado verso la natura ed il mare ha voluto cedere al Centro Molfettese le foto più belle. Sempre nel centro è presente una mostra a pannelli esplicativa del progetto Tartarughe marine del WWF Internazionale. Attualmente al centro molfettese sono ospitati anche alcuni esemplari di rettili sequestrati dalle forze di polizia ed affidati al centro per le cure del caso.
Inoltre altri partner importanti nello svolgimento delle attività sono le forze dell’ordine in primis le capitanerie di porto, la G.d.F. e i carabinieri che grazie all’ausilio dei mezzi navali facilitano le operazioni di liberazione delle tartarughe.
Altro partner importante convenzionato con il centro è l’istituto di biologia marina della provincia di bari.
Il centro è aperto tutto l’anno su prenotazioni telefoniche al 346.6062937 oppure attraverso fax al nr. 080.3218627.

Responsabile Pasquale Salvemini

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