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Iscrizioni in calo al liceo classico. A dominare sono gli studi scientifici. Perchè?

31 Gennaio, 2017 | scritto da Antonella Loprieno
Iscrizioni in calo al liceo classico. A dominare sono gli studi scientifici. Perchè?
Attualità
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Genitori e figli avranno tempo sino alle 20 del 6 febbraio per l’iscrizione on-line alla prima classe delle Superiori. La scuola che ha perso più appeal è il liceo classico: negli ultimi 4 anni ha registrato un calo di iscrizioni del 10%. Una delle ragioni è la pericolosa convinzione che “gli studi umanistici siano inutili nel mondo del lavoro”.. È quanto si legge su famigliacristiana.it
“Non è così, lo studio delle lingue morte, latino e greco, è vitale per la mente e la sua ginnastica, prosegue l’articolo. La traduzione potenzia la logica e il cosiddetto “problem solving”, insegnando a scomporre un problema nei più piccoli particolari. Proprio quello che cercano oggi le imprese”.
Eppure il liceo classico, attualmente, deve fare i conti “con una pericolosa idea sta circolando soprattutto in certo mondo economico ed imprenditoriale: l’idea dell’inutilità dello studio umanistico e in particolare degli studi classici, del latino e del greco, per la loro scarsa spendibilità rispetto agli studi scientifici in un’ottica di competenze per il mondo del lavoro”.

Una idea sbagliata perchè “la scuola superiore non deve essere vista come l’anticamera del mondo del lavoro. Lo studio delle lingue morte, latino e greco, è assolutamente vitale per la mente e la sua ginnastica. Nei cinque anni di liceo, i ragazzi hanno imparato la necessità della fatica, l’organizzazione e la pianificazione del tempo, la precisione, l’attenzione e la capacità ad apprendere. Tutte cose che, per usare una terminologia cara al mondo del lavoro”.
L’articolo apparso su http://www.famigliacristiana.it/articolo/liceo.aspx, e qui sintetizzato, ha spinto ad una riflessione il prof. Luigi Vavalà, docente di storia e filosofia presso il liceo classico di Trani.

“Perché Socrate e’ stato buttato nella spazzatura. Vogliono insegnare solo le tecniche e il saper fare, commenta Vavalà. La virtù, la cooperazione, l’amicizia, l’affrontare con metodi critici le difficoltà della vita, il dialogo socratico, non hanno più rilevanza. Domina l’organizzazione delle tecniche. In questo dominio, il classico perde senso, nonostante lo sforzo di renderlo internazionale. Manca del tutto una riflessione adeguata sulle tecniche”.

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