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Trani – Rinviata al 16 gennaio la firma della convenzione liceo Vecchi e Foro di Trani

8 Gennaio, 2017 | scritto da Redazione
Trani – Rinviata al 16 gennaio la firma della convenzione liceo Vecchi e Foro di Trani
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La presentazione della prima convenzione sottoscritta a livello nazionale per il progetto “Alternanza Scuola Lavoro”, concertato dal Ministero dell’Istruzione e dal Consiglio Nazionale Forense in programma domani, lunedì 9 Gennaio, alle ore 10,30, presso la Biblioteca Storica dell’Ordine degli Avvocati di Trani (in Piazza Sacra Regia Udienza), a causa delle avverse condizioni metereologiche e della chiusura delle scuole, è stata rinviata alle ore 10,30 del 16 Gennaio.

La prima convenzione sarà immediatamente avviata, grazie alla fattiva collaborazione dell’ordine degli avvocati di Trani, col liceo scientifico “Vecchi” di Trani, e coi licei scientifico “Einstein” e classico “Leonardo da Vinci” di Molfetta. I tre istituti saranno i primi in tutt’Italia ad aderire al progetto nazionale che si fonda sul protocollo d’intesa tra MIUR e CNF, siglato lo scorso 3 Ottobre.
L’iniziativa concretizza la vocazione dell’Avvocatura che, nella consapevolezza della propria funzione costituzionale di soggetto deputato alla difesa ed alla garanzia dei diritti fondamentali, intende dare un contributo attivo all’integrazione dei percorsi formativi scolastici attraverso interventi volti all’educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.
Parteciperanno alla conferenza stampa di presentazione del progetto: il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia; il dirigente per l’ambito territoriale per le province di Bari e Barletta-Andria-Trani; i dirigenti scolastici del Liceo Scientifico “Vecchi” di Trani, del Liceo Classico “da Vinci” e del Liceo Scientifico “Einstein” di Molfetta; il presidente dell’ordine degli avvocati di Trani Tullio Bertolino; il prof. Mario Ricca docente all’Università di Parma, curatore scientifico del progetto nazionale; il vicepresidente del Consiglio Nazionale Forense nonché coordinatore nazionale del progetto, avv. Francesco Logrieco; il componente del team scientifico avv. Carla Broccardo.

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II programma nazionale Scuola-Lavoro predisposto dal Consiglio Nazionale Forense si compone di sei moduli strutturati per presentare agli studenti i fondamenti di una cittadinanza attiva, nonché i principi, i valori e gli strumenti offerti dal diritto per una partecipazione consapevole alla vita sociale. Nel contempo il progetto costituisce occasione di orientamento per le future scelte professionali sia per la professione forense sia per le figure lavorative esecutive che operano nell’ambito degli uffici, pubblici e
privati, collegati al settore dell’amministrazione della giustizia.
Il lavoro proposto mira a sviluppare l’attitudine ad individuare e trattare i problemi della vita privata e lavorativa secondo criteri che consentano di collegare diversi saperi, analizzare cause e conseguenze dei comportamenti propri e altrui, interpretare ed esporre circostanze e fatti in modo pertinente ed efficace. Si tratta delle cosiddette “competenze verticali” (Costituzione italiana, fonti del diritto, cittadinanza) competenze trasversali (il contratto come strumento della vita quotidiana, sharìng-economy, proprietà intellettuale, il processo). Infine, il collegamento esistente fra i Consigli degli Ordini degli Avvocati consentirà di metter in rete le esperienze degli studenti confrontando anche realtà territoriali diverse ma impegnate sullo stesso programma.
Sono previste lezioni cosiddette frontali ma si darà ampio spazio anche a modalità coerenti con l’approccio del “learning-by-doing” per consentire agli studenti di conoscere il lavoro che si svolge in uno studio legale, assistere ad udienze pubbliche in un tribunale, partecipare ad attività di ufficio e servizio al pubblico nella segreteria di un Consiglio dell’Ordine.
Agli studenti sarà chiesto-consentito di partecipare, oltre che a udienze pubbliche civili, penali e amministrative, a workshop e lavori di gruppo secondo le seguenti proposte. Reportage giuridico. Affidare ai ragazzi un’attività di ricognizione dei problemi esistenti tra loro e relativi alle tematiche trattate durante il corso. Il modello d’indagine potrebbe essere quello del reportage giuridico. Il supporto degli avvocati potrà esser essenziale nel configurare i profili giuridici dei problemi e nell’indirizzare l’attività di ricerca attraverso le domande da porre agli intervistati. Le ricerche potrebbero
riguardare anche le famiglie o ambienti esterni alla scuola.
Guide giuridiche. Elaborazione da parte dei ragazzi di vademecum, guide, testi di consulenza preventiva diretti a indirizzare le persone intervistate o i possibili utenti ad evitare o risolvere i problemi attraverso gli strumenti del diritto. In particolare, sarebbe di capitale importanza che questa attività di informazione-formazione sviluppasse le capacità da parte della platea dei ragazzi o dei possibili lettori dei testi così elaborati di comprendere quando è necessario avvalersi dell’assistenza giuridica. Anche in questo caso, il supporto degli avvocati potrà esser di primaria importanza. Obiettivo primario di questa attività è porre i ragazzi in grado di comprendere le possibilità lavorative della consulenza giuridica preventiva e le sue possibili proiezioni nei diversi ambiti dell’esperienza sociale ed economica. I testi elaborati possono essere confezionati in formato editoriale, su una piattaforma web, e posti a disposizione di tutti i ragazzi ed eventualmente di utenti esterni. La loro diffusione potrebbe costituire un efficace deterrente per l’insorgenza di conflitti e controversie, alimentati, in molti casi, proprio dalla mancanza di conoscenza sulle conseguenze legali dei comportamenti assunti negli scambi quotidiani. Se questo tipo di attività si diffondesse sul territorio e tra le scuole, i suoi risultati costituirebbero una forma straordinariamente efficace di esercizio della cittadinanza attiva. Formazione ed informazione giuridica troverebbero un punto di convergenza in grado di irradiarsi a livello sociale, dal basso, e – quel che più conta – mobilitando le energie cognitive dei più giovani.
Studio di consulenza legale simulato. Presso gli istituti scolastici e con l’assistenza degli avvocati si potrebbero creare uno o più studi legali simulati, diretti a fornire consulenza giuridica ad altri ragazzi che volessero avvalersene, simulandosi, a loro volta, clienti potenziali. L’aspetto formativo, congiunto all’esperienza pratica, raggiungerebbe così il massimo grado di espressione; un’interfaccia scuola-lavoro in grado di far sviluppare non solo un’esperienza/pratica concreta ma anche modelli di professionalità innovativa in grado di esser realizzate in futuro dalle nuove generazioni per rispondere al crescente bisogno di assistenza legale da parte dei soggetti sociali. In particolare, l’attività dello studio legale simulato potrebbe immaginarsi secondo la formula innovativa della consulenza giuridica on-line e on demand. Ciò costituirebbe un modo nuovo non solo di pensare il rapporto col cliente che chiede assistenza giuridica ma anche di costruire i format per questo tipo di consulenza. Il supporto degli avvocati si rivelerebbe ancora una volta di primaria importanza, anche perché porrebbe essi stessi a confronto con un modo futuribile, ancorché estremamente concreto, di esercitare la propria professione.
Conoscenza del diritto e impresa/lavoro. Come si crea una start up dal punto di vista legale? Quali diritti ha chi lavora? Nel quadro complessivo delle attività svolte in sede di elaborazione delle guide al “fare col diritto” e di gestione dello studio legale simulato, anche con attività gestite on-line, particolare attenzione sarà dedicata alla creazione delle cosiddette start up, tipica esperienza di lavoro/impresa autogestita che tanto spazio sta guadagnando tra le nuove generazioni. Accanto alla gestione di attività imprenditoriali, l’attività di consulenza giuridica dovrebbe fornire ausilio e formazione anche con riguardo ai diritti di chi lavora. In questo caso, potrebbe trattarsi di una consulenza concreta da fornire a tutti i ragazzi che effettivamente, nell’orario extra-scolastico o d’estate, si dedicano ad attività di tipo lavorativo e vanno incontro, non di rado, a fenomeni di sfruttamento, sotto-retribuzione, mancanza di predisposizione delle misure di sicurezza.

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