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Pd: Emiliano resta e sfida Renzi alla segreteria nazionale

22 Febbraio, 2017 | scritto da Antonella Loprieno
Pd: Emiliano resta e sfida Renzi alla segreteria nazionale
Attualità
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Michele Emiliano sarà dunque lo sfidante numero uno di Renzi alle primarie del Congresso per diventare il nuovo segretario del Pd.
“L’avrei voluto fare in assemblea ma il rispetto che ho per Rossi e Speranza non me l’ha consentito. Oggi vi ribadisco che mi candiderò alla segreteria del Pd. Questa è casa mia, casa nostra e nessuno può cacciarmi o cacciarci via”. Lo ha detto Michele Emiliano intervenendo ieri in direzione Pd. Attacca Renzi e chiude il suo intervento citando il Che: “Chi non lotta ha già perso”.
Bersani, Speranza & Co. restano fuori, dalla direzione e dal partito. “Si sono fatti l’idea che fosse inutile contendere la leadership all’interno del Pd. Io spero che ci ripensino. Farò di tutto perché rientrino. Se alle primarie perdo, resterò comunque nel partito”

Renzi, non era presente alla direzione nazionale del Pd perchè in viaggio per gli Stati Uniti. Diserta e in questo modo conferma la scissione. “I motivi della scissione, dichiara, sono difficili da comprendere anche a noi, addetti ai lavori: figuriamoci ai cittadini normali. Se qualcuno vuole lasciare la nostra comunità, questa scelta ci addolora, ma la nostra parola d’ordine rimane quella: venite, non andatevene. Tuttavia non possiamo bloccare ancora la discussione del partito e soprattutto del Paese”.
Una direzione nazionale del Pd senza Renzi, Bersani, D’Alema e Speranza.
“Un suicidio questa scissione, una follia”, ha detto Romano Prodi. Sbotta anche Piero Fassino sulla situazione attuale del suo partito, ostaggio e preda dello scontro ormai alle fasi finali tra Renzi e la minoranza. “Nessuno vuole la scissione”.
Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, invece, non ha ancora sciolto la riserva in merito alla candidatura alla segreteria nazionale del Pd.

Tra le idee di Emiliano, se dovesse diventare il nuovo segrtario del Pd: “un progetto di continuità scuola-lavoro in base al merito e sostenuto dal Governo e dagli imprenditori. Mettere a disposizione delle imprese del sud il talento dei ragazzi che oggi sono costretti ad andare via”.

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