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Trani – Nuova antenna per la telefonia mobile, per la soprintendenza viola i vincoli del territorio

23 Febbraio, 2017 | scritto da Redazione
Trani – Nuova antenna per la telefonia mobile, per la soprintendenza viola i vincoli del territorio
Attualità
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Un inizio anno alquanto burrascoso al Comune di Trani, che ha per oggetto l’installazione di un’antenna di telefonia mobile sul lastricato solare di un edificio di proprietà privata. Questo ha generato forti preoccupazioni e la mobilitazione dei residenti e persino comproprietari dell’immobile. Infatti, hanno subito innalzato le barricate e mosso già la loro battaglia di dissenso nei confronti della novità giunta negli ultimi giorni a pochi metri di distanza dalla Cattedrale di Trani, dal Tribunale e precisamente di fronte al Castello Svevo voluto da Federico II di Svevia.
È accaduto che da giovedì è stata allertata la Polizia Municipale ed i responsabili dell’ufficio Tecnico, che dopo aver fatto i sopralluoghi del caso, hanno diffidato verbalmente l’impresa a sospendere in via di autotutela i lavori.
All’inizio appare quasi una procedura lineare, come spesso accade in questi casi, con l’operatore di telefonia mobile che pagherà ai proprietari dello stabile un canone di affitto di parte dell’area del lastrico solare, e “magari”, anche nel rispetto delle normative imposte sull’inquinamento elettromagnetico.
Ma tuona forte quasi come un’accusa la “Comunicazione Urgente” da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Provincie Di Bari-Bat-Fg, evidenziando che il progetto di installazione dell’antenna non è mai stato assoggettato alla valutazione della competente Soprintendenza. Il competente ufficio inviò, in data 18.11.2014, solo una nota interlocutoria, la quale, ancora oggi resta in attesa di precisazioni del Comune di Trani, poiché il Comune pare non abbia mai risposto, quindi la Soprintendenza, non espresse mai formalmente la propria indispensabile valutazione. Pertanto la soprintendenza, a seguito di una segnalazione urgente dell’avvio dei lavori, ha inviato una nota in cui preme sottolineare che il formale parere è indispensabile, in quanto l’intervento ricade in zona A – Centro Storico, lungo il perimetro del vincolo di rispetto ex art. 45 del D.Lgs. 42/2004 del Castello Svevo di Trani, nonchè all’interno della fascia tutelata oper legis dei 300 metri dalla battigia marina.
Quindi ora ci si attende che il preposto Ufficio Tecnico emetta una Ordinanza di sospensione almeno per completare il formale procedimento amministrativo da parte della Soprintendenza.

Da qui il grido d’allarme lanciato dai residenti. “Oggi si parla tanto di tutela della salute e protezione da emissioni di onde elettromagnetiche” dice Consigliere Comunale Domenico Briguglio, “e proprio in questi giorni qualcuno ha deciso di fare questo bel regalo al Centro Storico ed in particolare al Castello Svevo, coltre che alla Cattedrale di Trani quale fiore all’occhiello e meta di Turisti che arrivano da oltre frontiera. Il posizionamento di quest’antenna di fronte al Tribunale ex Corte D’Appello delle Puglie Cattedrale e Castello Svevo è un cazzotto nell’occhio alla Cultura ed alla Storia di Trani. “Una situazione a dir poco assurda, ma tutto questo è normale?”. I residenti non ci stanno in particolare sembra non abbiano gradito la scelta dei comproprietari dello stabile di accogliere un impianto tecnologico a pochi metri da numerose abitazioni, senza essere stati nemmeno informati preventivamente.

Decisamente infastiditi e preoccupati per la nuova presenza e per i futuri campi elettrici attivati sono le famiglie che abitano nei palazzi adiacenti alla struttura che ospita l’antenna di telefonia. In alcuni casi infatti l’impianto sorge, in linea d’aria, al confine di altre abitazioni e finestre delle stanze nelle quali si trovano stabilmente anche bambini e persone anziane.
I residenti si appellano al rispetto delle norme di tutela del territorio ed anche dell’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute del cittadino non solo come bene individuale, ma anche come bene collettivo ritenendo che vi siano le ragioni sufficienti per l’applicazione del “Principio di precauzione” e quindi la necessità di chiedere formalmente la sospensione dell’attivazione dell’impianto nonché, in secondo luogo, la delocalizzazione dello stesso. Si chiede anche l’intervento della massima autorità sanitaria della città, al fine di verificare tutta la procedura che ha portato al rilascio delle relative autorizzazioni e concessioni per l’installazione della stazione ricetrasmittente. Il Consigliere Comunale Domenico Briguglio nelle piene funzioni del suo mandato, “chiede immediatamente la verifica di quanto sopra esposto ed è pronto come al solito ad alzare le barricate”.

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