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Referendum popolari del 28 maggio: voto dei residenti all’estero

26 Marzo, 2017 | scritto da Redazione
Referendum popolari del 28 maggio: voto dei residenti all’estero
Attualità
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Il Ministero dell’Interno – Direzione Centrale dei Servizi Elettorali – con Circolare n.6/2017 ha comunicato che nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie Generale n. 62 del 15 marzo 2017 sono stati pubblicati i decreti del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2017 con i quali sono stati indetti, per il giorno di domenica 28 maggio 2017, i referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione con le seguenti denominazioni: “Abrogazione disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti;” “Abrogazione disposizioni sul lavoro accessorio (Voucher)”.

Ai fini dell’avvio dei procedimenti referendari, si riportano di seguito le disposizioni fornite dal suindicato Dicastero, sui più immedìati adempimenti: opzione degli elettori residenti all’estero per esercitare il diritto di voto in Italia, termini e modalità (artt. 1, commi 3 e 4, della legge n. 459 del 2011; art. 4 del d.P.R. n. 104 del 2003).

Il diritto di optare per il voto in Italia degli elettori residenti all’estero, ai sensi degli artt. 1, comma 3, e 4 della legge n. 459/01 nonché dell’art. 4 del d.P.R. n. 104 deve essere esercitato entro il decimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dei decreti di indizione, cioè entro il prossimo 25 marzo 2017. L’opzione dovrà pervenire all’Ufficio consolare operante nella circoscrizione di residenza dell’elettore (mediante consegna a mano, o per invio. postale o telematico, unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento d’identità dell’elettore stesso che sottoscrive) entro il termine suddetto e può essere revocata con le medesime modalità ed entro gli stessi termini previsti per il suo esercizio.

Qualora l’opzione venga inviata per posta, l’elettore ha l’onere di accertarne a ricezione, da parte dell’Ufficio consolare, entro il termine prescritto. Si ribadisce che eventuali opzioni esercitate in occasione di precedenti consultazioni politiche o referendarie non hanno più effetto.

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