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Trani – Tari e Pef: l’intervento di Cinquepalmi (TraniACapo) in Consiglio comunale

1 Aprile, 2017 | scritto da Redazione
Trani – Tari e Pef: l’intervento di Cinquepalmi (TraniACapo) in Consiglio comunale
Ambiente
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Riportiamo alcuni stralci dell’intervento letto in Consiglio comunale dal consigliere di TraniACapoMaria Grazia Cinquepalmi sul Pef dell’Amiu, nel caso in cui voleste attingere per i vostri pastoni.

Dall’analisi fase transitoria del “servizio di raccolta spazzamento e trasporto dei rifiuti urbani” effettuata dall’Aro 1 Bb è emerso come il costo pro capite per il Comune di Trani sia superiore di più del 15% rispetto ai Comuni di Barletta e Bisceglie: 140 Euro contro 119 degli altri due Comuni. Come è noto, nel Comune di Barletta il servizio viene effettuato da una società interamente partecipata, la Bar.S.A., mentre a Bisceglie il servizio viene svolto da una società privata. Questa è la certificazione del fallimento della politica dei rifiuti di questa amministrazione. Se si considera che si tratta di dati dello scorso anno, ci saremmo aspettati una riduzione di almeno il 15% della spesa procapite e non l’aumento come invece è avvenuto. Ricordo che nelle more della partenza del servizio unico a livello di Ambito (Trani-Barletta-Bisceglie), il Comune di Trani si sarebbe dovuto impegnare ad adottare in sede di contrattualizzazione del proprio servizio a garantire l’uniformità dei propri costi, al costo pro capite degli altri due comuni entro il passaggio alla fase a regime della gestione unitaria del servizio. Di questo passo la differenza con gli altri due Comuni rimarrà costante se non addirittura superione, se si considera che non è stata prevista alcuna riduzione del costo per gli anni 2018 e 2019 come si può evincere dal Pef 2017. Neanche l’illusione di una razionalizzazione del servizio. Di un servizio più efficiente e meno costoso. Non ci provate neanche.

Vi ricordo che dovrete sottoporre a controllo preventivo dell’Antitrust la gestione diretta con affidamento in house, per dimostrare che così non si offra un servizio più svantaggioso per i cittadini. Staremo a vedere come riuscirete a farlo alla luce di questi numeri se già a livello di ambito c’è chi fa meglio di noi addirittura raggiungendo invidiabili percentuali di raccolta differenziata. Secondo quanto riportato nel Pef, la percentuale prevista per il 2017 di raccolta differenziata è del 40%. Quindi, fatemi capire, se a gennaio, febbraio e marzo abbiamo raggiunto uno stiracchiato 20%, ad aprile non mi sembra siano state attivate particolari procedure finalizzate ad incrementare le percentuali di raccolta, vuol dire che per raggiungere l’obbiettivo del 40%, nel secondo semestre bisognerà toccare picchi di raccolta differenziata pari all’80-90%. Ma chi credete di prendere in giro. Non siete credibili.
Inoltre il PEF presentato non mostra i dati comparativi con l’anno 2016. Perché? Questo Pef è l’insieme di aggregazioni di numeri senza un dettaglio che consenta di capire cosa finisce all’interno degli stessi e, se quindi siano stati presi tutti i valori di costo per determinare la tariffa. E’ un documento assolutamente incompleto e poco trasparente. Non esiste un dettaglio di come vengano calcolati i costi, sono stati inseriti solo i dati aggregati. Non è dato sapere da cosa sono composte le voci inserite. Se da un anno all’altro sono cresciute o si sono ridotte e per effetto di cosa. Ieri mattina mi sono recata in comune per chiedere spiegazioni, ma niente. Nessuno ha saputo darmi i dettagli per poter verificare i conteggi inseriti nel Pef. Quel che è più grave è che ne’ l’assessore all’Ambiente, ne’ l’assessore alle finanze avevano idea di niente. Allora mi chiedo, chi ha controllato i conteggi? I costi di smaltimento, i consumi di gasolio, il costo del personale diretto e fisso, le giornate di svolgimento del servizio, i costi generali di gestione come sono stati stimati? Il fatto che il sevizio, peraltro pessimo, venga affidato ad una società interamente partecipata dal Comune di Trani, non vi autorizza a non effettuare delle verifiche per certificare la maggiore convenienza dell’affidamento “in house” del servizio rispetto ad una gara ad evidenza pubblica.
Cosa tutt’altro che scontata visto che il costo pro capite del servizio è il più alto di tutti come certificato dall’ARO BT.
E infine, l’ecotassa come è stata calcolata? Avete detto ai cittadini che grazie alla vostra incapacità è passata da 15 a 25 Euro?
Che quindi è cresciuta di più del 60%???
Avete detto che se noi paghiamo 25 euro, ci sono comuni come Andria, Barletta e Canosa che ne pagheranno solo 5,17?
E’ stata inserita nel PEF 2017 la voce ecotassa pari a 502 mila euro? Non è dato saperlo.
E questa è la tanto decantata traparenza!!

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