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Andria – Il primo assessore femmina allo sviluppo economico

16 Maggio, 2017 | scritto da alessia paradiso
Andria – Il primo assessore femmina allo sviluppo economico
Politica
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Ad horas la città di Andria avrà il suo nuovo assessore allo sviluppo economico, all’agricoltura e al marketing territoriale.
Dai nomi in circolazione sicuramente si tratterà di un assessore femmina e sicuramente di un avvocato femmina. Il primo assessore di sesso diverso rispetto alla lunga storia degli avvicendamenti sul trono. La nuova inquilina di Largo Grotte subentrerà, senza ancora sapere secondo quale giustificato motivo di merito o di demerito, all’uscente signor Pietro Sgaramella, indignato per la decisione suprema assunta a sua insaputa.

A proposito del nuovo insediamento – dice il Presidente UNIBAT Savino Montaruli – do il benvenuto alla nuova responsabile politica del delicato Settore. Di sicuro il nuovo assessore al commercio della città di Andria non avrà che l’imbarazzo della scelta da dove cominciare a rendersi operativa. Potrebbe cominciare dalla questione legata ai dehors, cioè le strutture fisse esterne ai locali pubblici di somministrazione di alimenti e bevande (bar – ristoranti – pizzerie ed esercizi similari) chiamati a gettare alle ortiche i loro ingenti investimenti, dopo essere stati “autorizzati” da quello stesso ufficio ad installare mentre ora la Soprintendenza afferma che quelle strutture devono andare a ferri vecchi. Chi risarcirà gli esercenti? L’avvocato capiterebbe a fagiolo. Oppure potrebbe interessarsi dell’abusivismo commerciale che ormai si è impadronito della città di Andria comandandola ed umiliandola; potrebbe forse pensare di cominciare occupandosi del mercato settimanale lasciato morire nella villa comunale e diventato il peggiore e meno attrattivo d’Italia; potrebbe occuparsi del fatiscente mercato generale ortofrutticolo o assenza della rete di mercatini rionali e farmer’s market che i suoi predecessori non hanno mai compreso di cosa si trattasse pensando che la rete fosse solo quella dei pescatori o forse potrebbe impegnarsi immediatamente per affrontare la questione relativa alla zona a traffico limitato nel centro storico o al park & ride di largo Appiani, fatto morire miseramente. Potrebbe, ad esempio occuparsi innanzitutto del rinnovo del Piano del Commercio sulle Aree Pubbliche ormai scaduto da anni o di quello del Commercio che il comune di Andria non ha mai avuto; potrebbe pensare di ottemperare alla legge regionale con la predisposizione del Piano Strategico del Commercio o forse potrebbe decidere di come riqualificare il fatiscente mercato storico di via Flavio Giugno o di quello di via De Anellis. Potrebbe occuparsi in primis della questione relativa ai disservizi nella raccolta dei rifiuti presso gli esercizi commerciali o dell’elevatissima tariffazione della Ta.Ri. per i negozianti; potrebbe occuparsi da subito sul come utilizzare i nuovi fondi per la zona franca urbana evitando di sperperarli come fatto in precedenza, del Distretto Urbano del Commercio piuttosto che predisporre una pianificazione territoriale rispetto alle attività artigianali ed industriali. Potrebbe, il nuovo assessore, pensare di occuparsi della Bolkestein che mette a rischio oltre duemila famiglie andriesi e un indotto di diecimila persone; potrebbe oppure occuparsi della riqualificazione commerciale della Fiera d’Aprile o della Fiera Patronale o dei mercatini di Natale o di quelli dell’Epifania così come credo che potrebbe dare un bel segnale d’inizio risolvendo la questione del mancato pagamento ai librai ed edicolanti andriesi, in stato di agitazione, che aspettano il versamento delle quote che il comune ha già incassato per i libri di testo mentre altri comuni hanno già saldato da molti mesi il loro debito e le ricadute negative si riverserebbero sulle famiglie degli studenti. Se poi resta del tempo potrebbe anche occuparsi del marchio di qualità cittadino e magari ricordarsi che esiste la parola turismo che non significa il viaggio in seicento con sul portabagagli la valigia di cartone.
Sicuramente quello che non mancherebbe al nuovo assessore sarebbe il lavoro, compreso tutto quello che le hanno lasciato da fare i suoi predecessori politici e i privilegiati dirigenti che hanno diretto il foltissimo staff di Largo Grotte.

A proposito di dirigenti, ricordo all’assessore che le incombenze fatte confluire sul nuovo Dirigente del Settore, già ed ancora oggi pure dirigente dello Sportello Unico Edilizia, non consentono che egli possa svolgere con serenità e piena disponibilità entrambi i ruoli, dopo aver consentito che la ex dirigente dello Sviluppo Economico lasciasse Largo Grotte verso altre vie urbane.

Ce la farà la nuova inquilina a fare tutto questo in soli pochi mesi di qui al prossimo show elettorale?
Non so se il comune di Andria ed il Settore Commercio avessero bisogno di un altro, ennesimo assessore. Di sicuro aveva bisogno di un altro, ennesimo avvocato alla guida della città. Ora abbiamo anche lei
.” conclude il presidente.

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