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Bisceglie – Lions: il 13% nel tiro da tre costa la prima sconfitta interna

15 Maggio, 2017 | scritto da alessia paradiso
Bisceglie – Lions: il 13% nel tiro da tre costa la prima sconfitta interna
Sport
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Lions Bisceglie: Cucco 13 (3/6, 2/10), Bruno 3 (0/3, 1/7), Potì 6 (2/4, 0/4), Cena 2 (1/1, 0/4), Antonelli 13 (5/10), Chiriatti 8 (2/3, 1/2), Di Emidio 7 (3/7, 0/2), Leggio 2 (1/1, 0/2), Comollo (0/1 da tre). N.e.: Esposito. Allenatore: Domenico Sorgentone.
Palestrina: Rischia 2 (1/3, 0/1), Molinari (0/1 da tre), Pederzini 14 (6/13), Drigo 7 (2/5, 1/3), Serino 4 (2/3, 0/2), Rossi 12 (3/7, 1/4), Montanari 12 (2/2, 1/6), Gagliardi 11 (4/5, 1/2), Brenda, Vangelov. Allenatore: Gianluca Lulli.
Arbitri: Soavi di Cagli (Pesaro Urbino), Vittori di Castorano (Ascoli Piceno).
Parziali: 13-10; 22-25; 39-37.
Note: uscito per cinque falli Serino. Tiri da due: Lions Bisceglie 17/35, Palestrina 20/38. Tiri da tre: Lions Bisceglie 4/32, Palestrina 4/19. Tiri liberi: Lions Bisceglie 8/13, Palestrina 5/6. Rimbalzi: Lions Bisceglie 38 (25+13, Antonelli 9), Palestrina 38 (31+7, Serino e Gagliardo 8). Assists: Lions Bisceglie 9 (Bruno 4), Palestrina 9 (Drigo 3).

Pretendere di vincere una partita di semifinale playoff tirando dalla lunga distanza col 13% è troppo persino per una squadra forte e solida in difesa come i Lions. Palestrina ha approfittato della situazione entrando negli annali col merito di aver chiuso la striscia positiva di sedici successi interni dei nerazzurri. Bisceglie ha perso così l’imbattibilità casalinga (era l’unica compagine di tutti i campionati nazionali di pallacanestro non ancora sconfitta tra le mura amiche nel corso della stagione) al termine di un confronto caratterizzato dalla tensione e in cui il team laziale ha fatto valere una leggera maggiore concretezza offensiva. Determinante, nell’economia di un match a punteggio molto basso, il dato riguardante tre giocatori in uscita dalla panchina prenestina capaci di andare in doppia cifra.

Nessuno, sugli spalti gremiti del PalaDolmen, avrebbe potuto immaginare che il primo canestro dal perimetro di Marco Cucco, dopo appena due minuti, restasse l’unico fino all’intervallo lungo. L’inerzia iniziale (11-4 al 6°) non è stata sufficiente ai Lions, sorpassi per la prima volta a inizio seconda frazione da Gianmarco Rossi e dal sempreverde Gagliardo (17-21 al 14°). La rottura prolungata in attacco ha mandato in tilt il collettivo di coach Sorgentone, sotto di tre lunghezze a metà gara col 28% dal campo e uno sconfortante 1/13 dai 6,75.

Toccato il -7 (22-29) in apertura di terzo quarto, Bisceglie ha rialzato la testa orgogliosamente, rientrando in partita grazie a Riccardo Antonelli (una schiacciata e un canestro da sotto) e alla seconda tripla della squadra firmata da Chiriatti per il 35-35, cui poco dopo Antonelli ha aggiunto l’appoggio del sorpasso scatenando l’entusiasmo del pubblico di casa.

L’inerzia della sfida però non è cambiata come avrebbero desiderato i sostenitori biscegliesi: ci hanno pensato l’applauditissimo ex di turno Mathias Drigo (premiato dalla società pugliese poco prima della contesa) e Pederzini a riportare avanti Palestrina nei primi minuti dell’ultimo parziale (41-49). L’ostinata ricerca del tiro da fuori ha fatto il resto: Lions incapaci di far canestro, ospiti corsari con Rossi e Montanari, che hanno confezionato il +12 (42-54) ridotto solo parzialmente dal fallo sistematico disposto dallo staff tecnico nerazzurro.

Come una squadra capace di tirare col 34% da tre in regular season sia potuta scendere al 26% della serie con la Luiss Roma e all’incredibile 13% del primo atto del faccia a faccia con Palestrina è difficile spiegarlo. La tensione ha evidentemente giocato un brutto scherzo a Potì e compagni, che martedì, in gara2, dovranno recuperare la serenità psicologica per tornare a esprimere la loro pallacanestro, che non è certo quella delle 12 palle perse, del 31% al tiro dal campo e del misero 4/32 dalla grande distanza fatto registrare domenica.

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