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Forza Nuova – Inizia la raccolta firme per il Reddito alle Madri

12 Maggio, 2017 | scritto da alessia paradiso
Forza Nuova – Inizia la raccolta firme per il Reddito alle Madri
Economia
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Questo fine settimana Forza Nuova scende in tutte le Piazze e le Strade di Puglia, Molise e Basilicata, ad Isernia a Campobasso, da Foggia a Barletta,  da Andria a Trani, da Potenza a Matera, da Bari a Taranto, da Brindisi a Lecce, per raccogliere le firme in merito alla sua proposta di Legge sul Reddito alle Madri. Un Reddito alle madri perché le giovani coppie vanno seriamente e costantemente incentivate, economicamente e culturalmente, facendo comprendere loro che, specie in una fase di perdurante crisi come questa, i figli sono davvero una ricchezza, non solo per le coppie stesse, ma per il futuro di tutti.

Le cifre sono spesso impietose e quelle che fotografano il futuro dell’Italia lo sono in modo particolarmente allarmante. I dati Istat 2016 sulle nuove nascite presentano un numero medio di figli per donna – solo 1,34 – in calo per il sesto anno consecutivo e, per di più, forniscono l’istantanea di una nazione in cui il crollo demografico in atto è falsato dalla presenza, ipocritamente definita come “compensativa”, di un numero sempre crescente di immigrati (+135.000 il saldo migratorio nel 2016 con 293 mila nuovi ingressi). Inoltre, l’emigrazione degli italiani di ogni età, anche quarantenni e cinquantenni lasciano l’ormai ex Bel Paese, cresce al ritmo incessante di circa 100 mila l’anno – ben 115 mila nel 2016 – e non è difficile concludere che continuando così – sempre meno nuovi nati e sempre più emigrati e immigrati – l’Italia sarà abitata nel giro di pochi decenni da una quota percentuale di stranieri – compresi i “nuovi italiani” secondo le norme vigenti – corrispondente al 30% della popolazione complessiva.

Altro grave sintomo di incapacità strutturale nell’inquadrare e affrontare un problema oggettivo è rappresentato dallo spazio che, in modo sempre più arrogante, viene occupato dalla rivendicazione di pseudo diritti individuali – dopo le unioni gay si punta, come è ovvio, alle adozioni – sulla scia della sciagurata legge 194 che, dal 1978 ad oggi, ha ucciso nel ventre della madre ben 6 milioni di autentici nuovi italiani, con la scusa del presunto diritto individuale della donna a sopprimere i propri figli.

Al “diritto” all’aborto, infine, si affianca il diritto all’acquisto di bambini tramite l’orrenda pratica dell’utero in affitto che non si fa scrupolo di usare le donne come forni e fornitrici di ovuli per i ricchi gay, ansiosi di negare i limiti che la biologia “fascista” pone ai loro desideri genitoriali.

La mancanza di valori superiori a quelli che promuovono un’astratta libertà senza limiti finisce per annientare la vera libertà: quella di essere quel che si è per natura e identità storica e culturale.

Solo una forza estranea al liberalismo e alle sue conseguenti derive marx-nichilistiche, sposate dai grandi potentati economici – sempre in prima fila nella lotta utopistica per la società senza sessi e senza Patria – è in grado di leggere il presente e, quindi, di elaborare le necessarie strategie risolutive.

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