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Margherita di Savoia – Aumento TARI e cartelle salate. Legambiente: “La raccolta differenziata va fatta seriamente”

12 Giugno, 2017 | scritto da alessia paradiso
Margherita di Savoia – Aumento TARI e cartelle salate. Legambiente: “La raccolta differenziata va fatta seriamente”
Ambiente
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Ormai tutti sappiamo che la situazione dei rifiuti per Margherita di Savoia è un tasto dolente ad ogni livello. Una situazione che dovrebbe essere più facile gestire in un paese di 12 mila abitanti, ma a Margherita tutto è sempre più difficile. Se città come Barletta e Andria sono ormai esempi virtuosi e “comuni ricicloni”, noi ogni anno che passa vediamo le percentuali di raccolta differenziata crollare sempre più.

Ma perché oggi siamo in queste situazioni? Perché i cittadini devono pagare una tassa così alta? Le risposte sono molteplici e non semplici. Ma è da sottolineare che in questa situazione nessuno è salvo: tutti siamo colpevoli.

Che la situazione dell’avvio della raccolta differenziata sarebbe stato un problema per Margherita di Savoia lo sapevano tutti, come ben più volte sottolineato e ribadito da questo circolo, sin dall’emanazione del capitolato d’appalto sotto l’amministrazione Carlucci. Ma all’epoca a tutti andava bene. Perché il problema è proprio quel capitolato capestro che ha portato solo danni al paese e alle casse comunali, e nonostante modifiche, integrazioni, adattamenti ancora oggi non si riesce a trovare una via di fuga e sistemazione per tale situazione, nonostante i cambi d’azienda. Ma se da una parte quel famoso capitolato e contratto ha le sue colpe, non è che i cittadini di margherita siano meno colpevoli. In tutti i paesi civilmente avanzati e rispettosi dell’ambiente e del territorio hanno avviato la raccolta differenziata porta a porta/spinta con buoni e ottimi risultati, ma a Margherita di Savoia sembra essere impresa ardua.

Oggi il servizio è gestito dalla SIA, un’azienda sempre più in crisi e che mette sotto scacco i nove comuni che rientrano nel consorzio di igiene ambientale SIA FG4. L’abbiamo visto proprio qualche giorno fa con la protesta dei lavoratori che sono costretti a svolgere il proprio lavoro in condizioni assurde e prive di sicurezza. Lavoratori a cui va tutta la nostra solidarietà. Azienda che più volte non ha rispettato il contratto e che continua a non farlo, ma ad essa tutto è concesso. Se l’azienda non svolge correttamente il servizio, il Comune ha tutto il diritto e dovere di non pagare le prestazioni non svolte. Essendo che ogni volta continua anche a chiedere rimodulazione ed aumenti delle prestazioni, essendo finiti i tempi in cui i soci ( comuni del consorzio) si dividevano i proventi del conferimento in discarica degli altri comuni. Oggi in piena crisi e debiti, i soci sono chiamati a pagare profumatamente la cattiva gestione del passato.

Ma non sono meno colpevoli i cittadini, che sin dall’inizio non hanno ben accolto e accettato l’avvio della raccolta differenziata porta a porta e i risultati, il 36%, ne sono la dimostrazione. Bisogna essere consapevoli che ormai la linea e gli indirizzi generali sono quelli di andare verso una politica di riduzione, riutilizzo e riciclo dei rifiuti perché le discariche sono colme e non c’è più spazio e possibilità di costruirne altre, incrementando l’inquinamento del nostro territorio.

L’Amministrazione, invece, è stata fin troppo morbida con i trasgressori perché, come avviene in altri comuni anche limitrofi, è necessaria una politica più forte ed efficace attraverso il sanzionamento e le fototrappole che inchiodino coloro che abbandonano i rifiuti per strada, nelle campagne, nelle periferie. Perché tali trasgressori inficiano il lavoro dei cittadini che quotidianamente, in modo civile, svolgono correttamente la raccolta differenziata. Ma è anche necessaria una politica comunicativa costante per la diffusione della cultura ambientale e della raccolta stessa. Allo stesso tempo ha concesso sin troppo all’azienda, non sanzionandola a sua volta nel cattivo svolgimento del servizio.

Ormai, mentre noi siamo ancora a fare i conti sul far partire la raccolta differenziata, nel resto d’Italia e nel mondo si è superato il concetto di “Comuni Ricicloni” e si è passato ad un approccio e politica di “Rifiuti free” per le amministrazioni che hanno contenuto anche la produzione pro capite di secco residuo al di sotto dei 75 Kg/anno/abitante.

Se oggi i cittadini si trovano a dover pagare una tassa così alta è perché, come già detto, gli errori sono di tutti. Avere una raccolta differenziata del 36% vuol dire che il comune, i suoi cittadini, subisce uno svantaggio nel calcolo della tassa, ricevendo una “multa di infrazione” per non aver raggiunto la soglia del 65% di RR ( legge dello stato). La Regione Puglia ha dato uno spiraglio ai comuni “inadempienti” attraverso la Legge Regionale del 2 maggio 2017 n. 5, con il conseguimento almeno del 5% in più di RR per essere salvi dalla ghigliottina dell’Ecotassa 2017.

Ma i cittadini devono ben sapere che tutto l’indifferenziato prodotto, oggi, non viene più portato a Cerignola o Trani perché tali discariche sono stracolme e di conseguenza la “strada” dei nostri rifiuti aumenta e deve arrivare fino a Grottaglie ( Taranto), ovvero aumento dei costi di trasporto e conferimento. Ma chi paga questi aumenti? Ovviamente i cittadini attraverso la TARI.

Da qui a breve la soluzione è quella che i Comuni di Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia facciano fronte comune, uscendo dal consorzio SIA FG4, ormai in fallimento ed in completa mala gestione, ed entrino nell’ARO BAT. Ed insieme fare un’unica gara per il servizio di raccolta rifiuti.

E ricordiamo a qualcuno, che i proventi della TARI possono essere utilizzati solo ed esclusivamente per il servizio di raccolta rifiuti, essendo una tassa vincolata. Non possono essere utilizzati o destinati per coprire “buchi” o altri servizi. Questo è fare cattiva informazione e strumentalizzare politicamente il malessere e la rabbia dei cittadini.

Piuttosto bisogna far fronte comune per trovare le migliori soluzioni e avviare seriamente la raccolta differenziata nel nostro comune. E’ inutile continuare a scambiarsi accuse, perché così non risolveremo niente e lo stiamo vedendo e vivendo.

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