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Barletta – Nuova sede della capitaneria di porto. Inaugurata la caserma

13 Settembre, 2017 | scritto da alessia paradiso
Barletta – Nuova sede della capitaneria di porto. Inaugurata la caserma
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È realtà la nuova sede della Capitaneria di Porto. Le note dell’inno nazionale hanno suggellato la cerimonia inaugurale – organizzata nel giorno del 74° anniversario della resistenza che il presidio militare di Barletta oppose alle truppe naziste, in un ideale collegamento tra il passato, il presente e il futuro – con la consegna del tricolore al Comandante Pierpaolo Pallotti, e il simbolico taglio del nastro da parte del vice Prefetto Vicario di Barletta Andria Trani Rossana Riflesso, e di Antonio Fraddosio, figlio di Oberdan, che aveva assunto il comando dell’Ufficio circondariale marittimo di Barletta dal 1950 al 1954.

I lavori di riqualificazione e adeguamento per attrezzare l’ex mercato ittico a uffici della Capitaneria, sono stati avviati nell’estate del 2015, finanziati dalla Provincia di Barletta Andria Trani e dall’Amministrazione comunale che ne ha elaborato il progetto in collaborazione con la Direzione Marittima di Bari del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La manutenzione ha interessato la struttura interna ed esterna con la rifunzionalizzazione degli ambienti, dei servizi e l’installazione di impianti tecnologici innovativi. Lo scorso luglio, è stato siglato un protocollo tra l’Ente e la Capitaneria di Porto al fine di “intensificare in ambito portuale e nelle zone di demanio marittimo i controlli di polizia marittima, diporto nautico, tutela e difesa del mare, vigilanza, pesca, protezione civile”, formalizzare la concessione in comodato gratuito dell’immobile e “conferire, compatibilmente con le esigenze istituzionali, ulteriore valore aggiunto alle proiezioni operative espresse nel più ampio contesto dell’attività di controllo del territorio”.

Parole di approvazione per la sinergia e la collaborazione dimostrata dagli enti pubblici sono state espresse dal Presidente della Provincia Giorgino, che ha riconosciuto altresì l’importanza del progetto di riqualificazione di un immobile storico della città destinato alle attività di controllo del territorio della Guardia Costiera.

 

Il sindaco Cascella ha anzitutto richiamato, nel suo intervento, il senso del dovere di Oberdan Fraddosio, nonché il valore di tutti gli uomini che hanno contribuito ad elevare l’Ufficio circondariale a Compartimento marittimo al servizio della risorsa marittima della nuova provincia Barletta Andria Trani. Naturale è stato il collegamento con la resistenza della città ai nazisti nel settembre del 1943. <<Quando si è dovuto individuare una scadenza che scandisse il tempo della consegna di quest’opera alla Capitaneria di porto – ha rilevato il sindaco – è emerso con prepotenza il significato di questo luogo. E ci ritroviamo qui proprio perché non concepiamo la ricorrenza del 12 settembre come un rito sterile ma intendiamo viverla come messaggio di consapevolezza delle difficoltà piccole e grandi con cui una comunità deve misurarsi. Non è stato semplice recuperare questo immobile che nella stessa architettura racchiude il tumultuoso divenire del Novecento: progettato durante il fascismo, chiuso una ventina di anni fa e lasciato decadere nel degrado, questo edificio oggi ritrova una funzione, un ruolo, una prospettiva. C’è voluto il concorso di più istituzioni. Si sono dovute recuperare risorse adeguate per affrontare le problematiche che sono sempre nascoste dietro l’angolo dei procedimenti amministrativi. Ma oggi possiamo tutti insieme offrire un buon esempio di cooperazione istituzionale, di rigenerazione e di riqualificazione urbana, di servizio a una funzione pubblica essenziale per la stessa crescita economica e sociale>>.

Corale è stato poi, in piazza Monumento, l’omaggio delle autorità al monumento dedicato ai militari che hanno perso la vita e alla lapide che ricorda il sacrificio dei vigili e dei netturbini nel settembre del 1943. <<È giusto dire in giornate come queste – ha evidenziato il sindaco Cascella – che anche ricostruire qualcosa di utile alla collettività costituisce una ragione di speranza per un futuro che onori i valori della memoria>>.

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