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Trani – 40° anniversario dedicazione chiesa Santi Angeli Custodi

31 Gennaio, 2018 | scritto da Antonella Loprieno
Trani – 40° anniversario dedicazione chiesa Santi Angeli Custodi
Attualità
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Oggi, mercoledì 31 gennaio alle ore 18,30 l’Arcivescovo S. Ecc.za Mons. Leonardo D’Ascenzo presiederà una celebrazione eucaristica presso la parrocchia Santi Angeli Custodi di Trani in occasione del quarantesimo anniversario della dedicazione (1978 – 31 gennaio – 2018).
Saranno presenti alla celebrazione il Vicario Generale, Mons. Giuseppe Pavone, il parroco Don Enzo de Ceglie, Mons. Savino Giannotti che ha guidato la stessa comunità per oltre 25 anni e gli altri presbiteri che l’hanno guidata come parroci: don Gianni Curci (ora p. Giovanni Maria Emanuele o.p.) e Don Michele Cirillo.
“La comunità degli Angeli Custodi – spiega Don Enzo de Ceglie – è stata in questi anni un terreno fecondo per la nascita e lo sviluppo di numerose vocazioni al sacerdozio ministeriale. Don Mimmo De Toma, Don Raffaele Sarno, io stesso, Don Francesco Mastrulli, Don Natale Albino e Don Michele Caporusso, i padri agostiniani p. Pasquale Cormio e p. Pasquale Di Lernia, i padri domenicani p. Savino Somma e fr. Vincenzo Marrulli, i diaconi Giorgio Cardone, Michele Riondino e Vincenzo Selvaggio hanno visto germogliare i primi segni della loro vocazione in questa comunità.
La vitalità di questa comunità parrocchiale non si esprime solo nell’essere culla di vocazioni al sacerdozio ministeriale e alla vita religiosa ma anche nell’aver formato tanti giovani e adulti oggi impegnati in prima linea nella vita pastorale e nell’impegno laicale nel mondo. La scelta di vivere i cammini formativi dell’azione cattolica ha consentito a tanti di trovare le motivazioni di fede per essere protagonisti nella vita ecclesiale e nell’impegno professionale e civile.
Numerosi anche i sacerdoti che in questi ultimi anni hanno collaborato come vicari parrocchiale nella vita pastorale: Don Mauro Sarni, Don Sergio Pellegrini, Don Savino Filannino, Don Roberto Vaccariello, Don Gaetano Corvasce e Don Raimondo Leone”
La comunità parrocchiale ha avuto come primo parroco Don Nicola Ragno (zio di Don Mimmo De Toma) che fu inviato nel 1962 in un quartiere di periferia spesso emarginato dal tessuto della vita della città. Con la forte personalità, Don Nicola volle caparbiamente costruire una comunità attenta all’impegno di promozione umana e cristiana. La nuova chiesa parrocchiale, di cui fu posata la prima pietra il 28 aprile 1968, rappresenta il segno più eloquente del riscatto di una comunità cristiana capace di diventare punto di riferimento per l’intero quartiere.
La morte prematura avvenuta il 29 dicembre 1974 a soli 46 anni impedì a Don Nicola di vedere completata l’opera per cui aveva speso tutte le sue energie.
In quei mesi (come si legge nel testo “La Comunità parrocchiale all’opera” pubblicato nel 1998) iniziò un periodo di straordinaria collaborazione ad opera di tanti adulti e giovani che, dopo l’ordinaria giornata di lavoro o di studio, prestarono la loro opera gratuitamente fino a tarda sera per completare i lavori della nuova chiesa progettata dall’ing. Aurelio De Corato.

Gli sforzi di tanti raggiunsero il tanto atteso risultato: il 16 luglio 1975 (giorno in cui si sarebbe celebrato il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Nicola) Mons. Giuseppe Carata apriva al culto la chiesa parrocchiale per accogliere in modo degno la popolosa comunità guidata da Don Savino Giannotti e dal compianto Don Tommaso Palmieri vicario parrocchiale.
Dopo tre anni, il 31 gennaio 1978 veniva preparato l’evento di cui mercoledì si celebra il quarantesimo anniversario.
Alla celebrazione odierna saranno presenti i giovani e gli adulti che di questa bella storia sono stati protagonisti e saranno ricordati con affetto e commozione Don Nicola, Don Tommaso, il diacono Giorgio e i tanti giovani e adulti prematuramente scomparsi. I lavori iniziati dieci giorni fa negli spazi pertinenziali esterni della parrocchia sono un segnale eloquente che è possibile scrivere nuovi capitoli nel libro della storia ecclesiale di questa comunità anche attraverso spazi più accoglienti per la formazione dei ragazzi, giovani e adulti del quartiere.

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