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Trani – Giornata della memoria: “Binario 21” e “Il violino di Auschwitz”

14 Gennaio, 2018 | scritto da Redazione
Trani – Giornata della memoria: “Binario 21” e “Il violino di Auschwitz”
Attualità
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A quale età è opportuno iniziare ad affrontare tematiche quali le persecuzioni razziali e la Shoah?
Da questo interrogativo nasce l’idea dell’assessorato alle culture della Città di Trani, in collaborazione con Fondazione Seca, Miranfù, Marluna teatro, Ideando adv e Palazzo Beltrani di organizzare un calendario di eventi collegati alla Giornata della memoria 2018.
Dal binario 21 della stazione centrale di Milano, trasformato oggi in memoriale della Shoah, partivano i convogli carichi di deportati ebrei diretti ai campi di sterminio nazisti. E “Binario 21” è il nome della prima delle due esperienze culturali di questo progetto. Distribuito in più giornate, è stato ideato nella sua articolazione dalla compagnia Marluna Teatro di Trani col supporto organizzativo di Ideando adv e poi coordinato e in parte finanziato dall’assessorato che ha coinvolto nel progetto anche Palazzo Beltrani, che ospiterà l’evento collaborandovi gratuiitamente.
Binario 21, rivolto non solo agli studenti delle scuole medie e superiori, ma a tutto il pubblico della città e dintorni, si articola in tre proposte contemporaneamente fruibili a Palazzo Beltrani: una performance teatrale, presentata all’interno di una carrozza di un treno merci, liberamente ispirata alle testimonianze di chi ha viaggiato su uno dei treni partiti dal Binario 21; una mostra fotografica allestita, con testimonianze di lettere e ritrovamenti all’interno dei campi di concentramento di Auschwitz–Birkenau; la proiezione di un documentario-concerto prodotto dal Museo statale di Auschwitz–Birkenau.

“Il violino di Auschwitz”, invece, è il nome della seconda esperienza culturale, pensata da Fondazione Seca e libreria Miranfù, sempre con il supporto dell’assessore Felice Di Lernia. L’iniziativa, presso il polo museale, è rivolta agli studenti della scuola elementare e media ed alle famiglie. Il “violino della shoah” è un violino Collin-Mèzin che ha vissuto in prima persona il dramma della shoah. Nel 2014 Carlo Alberto Carutti, nell’ambito di un progetto di recupero di strumenti musicali della Seconda Guerra Mondiale, trova presso un antiquario di Torino un violino Collin-Mèzin con una stella di Davide incisa sul retro della cassa. All’interno vi scova un cartiglio con delle note musicali, una scritta in tedesco ed il numero 168007, il numero che scopre essere stato di Enzo Levy Segre.

Da questa storia nasce il calendario di appuntamenti che prevede laboratori artistici, una mostra fotografica, rappresentazioni teatrali, cineforum e soprattutto la presentazione del libro “Il violino di Auschwitz” e l’incontro con la scrittrice Anna Lavatelli

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