breaking news

Allarme alga tossica in Puglia: a Fasano alcuni bagnanti costretti a ricorrere alle cure mediche

19 Luglio, 2018 | scritto da Alessandro Liso
Allarme alga tossica in Puglia: a Fasano alcuni bagnanti costretti a ricorrere alle cure mediche
Ambiente
0

Una delle cause scatenanti il diffondersi dell’alga tossica è la temperatura del mare più calda.
Lo dicono gli esperti che mettono in guardia dal pericolo che questa estate il fenomeno possa presentarsi anche laddove finora non si è mai visto.

Nei mari di Bari e dintorni, le rilevazioni condotte dall’Arpa Puglia hanno fatto registrare una presenza molto abbondante sul fondo (oltre le 300mila cellule al litro); va meglio sul fronte della presenza dell’alga in superficie. È modesta, al di sotto delle cinquemila cellule: codice verde, dunque.
Decisamente più tranquilla la situazione a Molfetta, Giovinazzo e Monopoli in cui i valori sono scarsi o assenti.

Nel brindisino, la situazione è decisamente diversa.
Il 16 luglio scorso l’Arpa Puglia ha comunicato al Comune di Fasano il superamento del limite massimo di alga tossica nelle acque di Torre Canne, e ciò ha costretto il sindaco, Francesco Zaccaria, a vietare la balneazione e il prelievo di acqua di mare, per qualsiasi uso, lungo i seguenti tratti del litorale in località “Torre Canne” (antistante il faro), e in località “La Forcatella” (prima della casa bianca), comprendendo tutto il litorale che va da Forcatella alla zona sud di Torre Canne.

Negli ultimi giorni si sono registrati numerosi casi di turisti che hanno presentato i sintomi riconducibili all’alga tossica: presa d’assalto la farmacia di Torre Canne, oltre ai centralini di Polizia Municipale e Carabinieri.

Più drammatica è la situazione ad Otranto (Porto Badisco – scalo di Enea) e a Manduria, in provincia di Taranto. Qui, sulla spiaggia libera di Torre Columena, in particolare, le analisi dell’Arpa ha contato oltre tre milioni di cellule potenzialmente tossiche sul fondale.

L’alga tossica è una specie insidiosa, spesso invisibile ad occhio nudo e che può intossicare: è l’Ostreopsis ovata e predilige acque calme, calde e con buona luce.
Il contatto con essa può provocare disturbi per i bagnanti (di carattere temporaneo come riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) soprattutto nei giorni di forte vento e dopo le mareggiate, che favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria.

I soggetti più a rischio sono i bambini.
Le raccomandazioni sono quelle di limitare il consumo di ricci di mare, che brucando sulle alghe potrebbero potenzialmente accumulare la tossina ed evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate.
Prima di spostarsi nel weekend è sempre importante contattare le forze dell’ordine del luogo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend