I francesi userebbero il termine “Honteux” per descrivere lo stato in cui versa l’esterno della struttura dell’isola ecologica di via Stazio ad Andria in questi giorni.
Ebbene sì, è davvero “vergognoso” lo spettacolo che si presenta agli occhi di chi transita in quella zona della città: rifiuti di ogni genere riversati sui marciapiedi laterali del centro di raccolta differenziata dei rifiuti cittadino.
Un cartello, o meglio un misero foglio di carta attaccato con un adesivo di un noto tarallificio cittadino, posto sui cancelli chiusi della struttura informa i cittadini: “Si avvisano tutti gli utenti che l’area ecologica resterà chiusa fino a data da destinarsi, a causa di problemi di natura tecnica – Andria, 12 novembre 2018”.
Tutto qui. Ma come “fino a data da destinarsi?” e poi “a causa di problemi di natura tecnica”: sarebbe come dire “per ora siamo chiusi perchè sono fatti nostri”. Sono trascorsi più di 10 giorni dalla chiusura dell’isola ecologica e niente si è mosso, anzi qualcosa sì, in negativo però. Alcuni cittadini, in modo alquanto deplorevole e negligente, ovviando alla chiusura del centro, hanno abbandonato i propri rifiuti all’esterno: al momento ci si può trovare di tutto, materassi, frigoriferi, congelatori, vasche da bagno, stampanti, damigiane, mobiletti, televisioni analogiche, e tanto altro…c’è solo l’imbarazzo della scelta.
“Black Friday” in tutti i sensi, una giornata veramente nera per tutta la cittadinanza andriese e soprattutto per coloro che pagano regolarmente le tasse rispettando i propri doveri, ma vedono non riconosciuti i propri diritti.
In questo caso la colpa di tale sfacelo, a chi è attribuibile? All’amministrazione comunale inerte da giorni e disinteressata alla situazione, al cittadino incivile e ignorante che abbandona i rifiuti, o ad entrambi?
In ogni caso è doveroso fare un appello agli andriesi tutti: fermatevi! Sversare o abbandonare rifiuti in questo barbaro modo non è assolutamente la soluzione del problema. E’ auspicabile trattenerli in casa per qualche altro giorno e attendere la tanto agognata riapertura della struttura.
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