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Ancona – Strage in discoteca a Corinaldo: otto indagati. La cronostoria di una tragedia.

Ancona – Strage in discoteca a Corinaldo: otto indagati. La cronostoria di una tragedia.

12 Dicembre, 2018
Attualità

La gola che pizzica, gli occhi che lacrimano.

Poi il panico, la folla che si ammassa verso l’uscita di sicurezza, l’unica aperta.

C’è chi grida, chi spinge, strattona, chi tenta di rientrare.

Intanto, addossate, schiacciate contro una balaustra circa 200 persone.

E poi un crollo, improvviso, rumore di grida d’aiuto che si mescola alla nuvola di confusione dilagante tra il pubblico di un concerto del trapper Sfera Ebbasta.

Questo è quanto accaduto nella notte tra il 7 e l’8 dicembre al club Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, mentre si attendeva l’arrivo di uno dei trapper più amati dai giovani.

I protagonisti di questa triste vicenda sono proprio i giovani, la maggior parte dei quali adolescenti dai 13 ai 17 anni.

A causare il panico generale ed i disagi fisici che hanno portato la folla ad ammassarsi fuori dal locale sarebbe stato uno spray urticante spruzzato all’interno della sala gremita. Un banale scherzo, un espediente per commettere furti di smartphone ed oggetti di valore, queste le prime supposizioni.

Tuttavia, gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi su altre eventuali cause scatenanti.

Gli unici dati certi di questa amara faccenda sono i numeri delle vittime: circa 59 feriti, alcuni in condizioni molto gravi e sei morti, cinque dei quali adolescenti. Si tratta di: Asia Nasoni, 14 anni, di Senigallia; Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia; Benedetta Vitali, 15 anni, di Fano; Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone; Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia. La sesta vittima è una giovane donna di Senigallia, Eleonora Girolimini, 39 anni: era in compagnia di suo marito Paolo ed insieme avevano accompagnato la primogenita di 11 anni ad assistere al concerto del suo cantante preferito.

Mamma mi ha protetto fino all’ultimo istante. Quando siamo finiti in mezzo alla folla lei urlava ‘c’è la piccola, c’è la piccola’. Cercava di farmi spazio con il suo corpo per non farmi schiacciare, poi è caduta più in basso”: queste le parole della piccola quando racconta dei dolorosi attimi di quella notte.

Nella mattinata del 9 dicembre gli inquirenti informano di aver identificato il colpevole, grazie alle testimonianze di tre soggetti presenti nella discoteca in quegli attimi fatali.

Si tratterebbe di un 17enne già noto alle forze dell’ordine per detenzione di stupefacenti. Ascoltato nei giorni scorsi dal procuratore capo del Tribunale dei minori Giovanna Lebbroni, il minore sarebbe indagato per omicidio preterintenzionale e lesioni colpose. La dott.ssa Lebbroni ha anche sottolineato, in una conferenza stampa tenutasi lunedì 10.12, che le prove a carico del 17enne sarebbero attualmente deboli:

 “Numerose decine di persone sono concordi nel dire che, intorno alla mezzanotte e mezza, nella sala principale si sia verificato uno spargimento di sostanza con odore di peperoncino, o secondo altri di ammoniaca, mentre altri ancora hanno parlato di esplosione o di sostanze fumogene. A terra è stata trovata una bomboletta di spray al peperoncino. Questo ci induce a pensare che sia una possibile concausa dello spargimento della sostanza irritante, ma non esclude che ce ne possano essere state altre. Lo spargimento è stato molto diffuso in larghezza e in altezza.”

Tra gli indagati anche i tre titolari della società che gestisce la discoteca ed i quattro proprietari dell’immobile.

Gli inquirenti indagano su tre principali fronti:

  • La conformità degli ambienti interni ed esterni alla discoteca alle norme di sicurezza previste dal DL 14/17 in materia di sicurezza urbana;
  • Il numero effettivo di biglietti venduti e di permessi per accedere alla discoteca, alla luce della capienza della sala in cui era ospitato il concerto: si riporta infatti un totale di 466 biglietti staccati, ma le presenze in sala risulterebbero essere molte di più;
  • La gestione del servizio di sicurezza, che nello specifico non riguarda i proprietari del locale, bensì i buttafuori.

Il procuratore capo di Ancona, Monica Garulli, aggiunge: “I titoli di accesso totali vidimati dalla Siae sono stati in tutto ben 1.600 a fronte di una presenza massima consentita, riportata nella licenza del locale, di 871 persone complessive per le tre sale.” 

In realtà, all’evento di Sfera Ebbasta è stata dedicata soltanto una delle tre sale, in grado di ospitare circa 459 persone.

Emergono tante polemiche in merito all’utilizzo dello spray al peperoncino, dispositivo solitamente utilizzato per difendersi in condizioni di pericolo. È tuttavia contestata la libera vendita in negozi specializzati, che permettono anche a minorenni di acquistare questo spray ad un prezzo modico (si aggirerebbe infatti intorno ai 20-30€ a pezzo).

La tragedia consumatasi a Corinaldo non è la prima nella quale lo spray al peperoncino viene utilizzato durante un concerto di ragazzi adolescenti: dati alla mano, soltanto negli ultimi due anni si sono registrati altri cinque casi simili, uno dei quali proprio ad un concerto di Sfera Ebbasta.

Sorgono spontanei alcuni interrogativi, che spingono a riflessioni in merito a quanto accade tra i più giovani.

Colpa di famiglie poco presenti? O forse è colpa di adulti troppo presi dalle sfide, dalle problematiche quotidiane che non permettono di osservare negli occhi dei propri figli un senso di insofferenza, tipico dell’adolescenza eppure sempre sottovalutato da chi affianca questi ragazzi.

È tuttavia grazie a questi tragici eventi che, talvolta, affiora la parte migliore degli esseri umani: tante le testimonianze di ragazzi e ragazze salvati dai propri coetanei presenti nella mischia, che si sono prodigati per riuscire a strappare alla morsa della morte amici e sconosciuti, ancor prima di pensare a sé stessi.

 

 

 

 

 

 

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