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Barletta – Drammatico esproprio di un autolavaggio.

Barletta – Drammatico esproprio di un autolavaggio.

28 Dicembre, 2018
Cronaca

Ben sedici anni sedimentati nell’attività di autolavaggio stanno per essere gettati al vento, così come tutti i sacrifici economici che hanno portato l’esercizio a stabilizzarsi nel tempo.

Vorrei soltanto che mi consentissero di lavorare” è il punto fermo che il titolare dell’autolavaggio “La Disfida“, il sig. Michele Corcella, tiene saldo.

La storia comincia nel 2002, anno in cui il sig. Corcella intraprende l’attività di stazione di lavaggio per autoveicoli nel sito di via del Milite Ignoto, un’area di suolo recintato di tipo seminativo al ridosso della rete ferroviaria e del passaggio a livello di via Andria. 

Ottenute le autorizzazioni dopo le perizie effettuate con ingegneri e geometri e presentato il progetto al SUAP, al sig. Corcella viene concessa un’autorizzazione in precario su suolo seminativo. Una delle condizioni poste al proprietario dell’autolavaggio da parte notarile prevedeva una clausola di salvaguardia consistente in una polizza fideiussoria, da pagare annualmente, a garanzia del ripristino allo stato iniziale del suolo a semplice richiesta del Comune.

Una mossa strategica dunque, che ha comportato conseguenze di forte impatto per il sig. Michele Corcella, a cui l’autorizzazione edilizia definitiva viene concessa soltanto dopo una lunga tribolazione durata ben dieci anni.

Nell’anno 2012 infatti al sig. Corcella viene rilasciato il certificato di agibilità, dopo un intervento di controllo della Guardia di Finanza, la quale ha sottolineato l’illegittimità di un’attesa tanto prolungata per l’ottenimento di un’autorizzazione di fondamentale importanza per l’attività svolta.

Un respiro di sollievo durato appena una manciata di secondi: nel 2013 la vita lavorativa di Michele Corcella è nuovamente appesa ad un filo.

È la Rete Ferroviaria Italiana stavolta ad infierire: l’azienda infatti decreta l’esproprio del suolo occupato dall’attività lavorativa del sig. Corcella, al fine di consentire i lavori di soppressione del passaggio a livello di via Andria e la creazione di un sottopasso.

Un’opera fondamentale per la città di Barletta, come sottolinea lo stesso Michele Corcella, il quale tiene a sottolineare di non essere “in alcun modo contrario alla soppressione del passaggio a livello, una vera e propria spaccatura della città di Barletta, che causa molti disagi. Io stesso mi dichiaro totalmente favorevole alla chiusura di questo pezzo di strada.

È il 2017 quando Michele Corcella viene contattato da un ingegnere di RFI ed un geometra del Comune di Barletta al fine di effettuare una perizia il cui risultato dovrà essere la quantificazione in denaro di tutte le opere effettuate dal sig. Corcella stesso durante lo svolgimento regolare della propria attività sul suolo espropriato.

È Luglio del 2017 ed il sig. Corcella, dopo aver effettuato sopralluoghi in altre aree plausibilmente conformi allo svolgimento dall’attività di autolavaggio, riceve un avviso di sgombero immediato per il quale non è possibile erogare alcuna liquidazione, causa la sottoscrizione dell’atto d’obbligo nei confronti del Comune, firmata nel 2002.

Una manovra che va in controtendenza con quanto sancito dall’ex art. 42 del Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 giugno 2001 n. 327, ovvero un testo unico di “disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità”: 

“1. Spetta una indennità aggiuntiva al fittavolo, al mezzadro o al compartecipante che, per effetto della procedura espropriativa o della cessione volontaria, sia costretto ad abbandonare in tutto o in parte l’area direttamente coltivata da almeno un anno prima della data in cui vi è stata la dichiarazione di pubblica utilità. (L)

2. L’indennità aggiuntiva è determinata ai sensi dell’articolo 40, comma 4, ed è corrisposta a seguito di una dichiarazione dell’interessato e di un riscontro della effettiva sussistenza dei relativi presupposti. (L) (comma così modificato dal d.lgs. n. 302 del 2002).”

Una vera e proria battaglia legale, economica ed anche morale quella che il sig. Michele Corcella sta affrontando in queste drammatiche giornate del periodo festivo a termine del quale saranno avviati, il 7.01.19, i lavori per la chiusura del passaggio a livello di via Andria.

Numerosi i disagi che attendono i cittadini, primo fra tutti un ingorgo stradale che renderà la circolazione nel centro cittadino notevolmente più rallentata ed il flusso tra le varie zone della città difficile da gestire.

Innegabile la preoccupazione della popolazione barlettana che dovrà fronteggiare difficoltà notevoli nella deambulazione con le auto.

A tal proposito il sindaco Cosimo Cannito assicura che i disagi a cui dovranno sopperire i cittadini di Barletta saranno ben ripagati al termine dei lavori, che dureranno due anni e si svolgeranno in concomitanza con quelli dello sgombero del passaggio a livello di via Milano.

L’accorato appello del sig. Michele Corcella è volto ad uno slancio di buon senso delle istituzioni locali, le quali dovrebbero tutelare il razionale svolgimento delle attività cittadine ubicate a ridosso delle zone interessate dai lavori di riqualificazione dell’area ferroviaria di via Andria.

Nel buio di questi giorni il sig. Corcella intravede anche un barlume di speranza: sono infatti molti i gesti ed i messaggi di solidarietà che stanno raggiungendo la sua famiglia. Messaggi che provengono non soltanto da amici e conoscenti, ma anche da estranei che hanno avuto modo di conoscere la triste vicenda di cui Michele Corcella è protagonista.

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