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Adrian: anche a Milo Manara non piace il “suo” lavoro

29 Gennaio, 2019 | scritto da Giada Mucci
Adrian: anche a Milo Manara non piace il “suo” lavoro
Nientology
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Adrian, la serie tv di cui tutti parlano, è arrivata al suo terzo episodio. Tra picchi di ascolti, più al ribasso che al rialzo, continua a farci palpitare il cuore e a regalarci perle di cui pochi possono vantarsi.

E’ Milo Manara, infatti, a regalarci l’ultima chicca con il suo comunicato stampa, che prende chiaramente le distanze dal progetto di Celentano ” Mi rendo conto che il fatto che alcuni disegni dei miei storyboard siano stati inseriti anche nell’animazione finale, nonostante non fossero stati realizzati per questo scopo, abbia creato ulteriore confusione. Purtroppo la decisione di utilizzarli non è stata mia, e a suo tempo non ho potuto che far presente la mia forte perplessità in merito“,

Il popolo del web, invece, non smette di dar sfogo alla propria fantasia creando meme a profusione.

 

Il caro Adriano nazionale prima della trasmissione del terzo episodio, rimane sul palco, a sorpresa di tutti, per ben più dei tre minuti a cui ci aveva abituati inizialmente deliziandoci con 3 canzoni, del tutto inedite (PregheròHot Dog Buddy Buddy eRock Around the Clock).

Qualcuno dagli spalti grida la sua felicità e gratitudine al cantante “Adriano ti amo più di mia moglie” e, non vorrei sbilanciarmi ma, quel qualcuno ieri notte avrà dormito in hotel.

 

Una domanda che rende insonni le mie notti, e sicuramente anche le vostre, è una: qual è il problema di Adrian? La risposta? TUTTO.

In primis le animazioni, ho visto gambe prendere vita propria e staccarsi quasi dal busto che rimane immobile.

Il doppiaggio, o meglio un doppiatore: Celentano! Sì, perché il caro artista non può reggere il confronto con nomi mastodontici come Moneta e Pedicini, leader del settore.

Vogliamo citare uno dei disegni più discutibili di tutta la serie tv? Una certa casetta vi ricorda qualcosa? Scommetto che vi è balenata subito alla mente, vi svelerò un segreto, che poi segreto non è: anche quella è opera (con paint?) dallo stesso Adriano.

 

 

Il poliedrico cantante questa volta ha toppato miseramente e la messa in onda del terzo episodio ci ha confermato la solita solfa autocelebrativa dei primi due che, più della volontà di rappresentare un futuro un po’ distopico e un po’ realistico, è, appunto, un volersi elevare a predicatore del popolo.

Sermoni lunghi e già sentiti si impongono rendendo Adrian la serie NON evento di cui, forse, avremmo fatto a meno…o forse no.

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