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“L’uomo di gesso” di C.J.Tudor

31 Gennaio, 2019 | scritto da Giada Mucci
“L’uomo di gesso” di C.J.Tudor
Leggo, dunque sono
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“Ci sono nella vita cose che puoi modificare – il tuo peso, l’aspetto fisico,persino il tuo nome. Certe altre invece non le puoi toccare in alcun modo, e non importa se ci speri e ci provi e ci lavori duro, con tutte le tue forze. Sono queste le cose che ci modellano. Non le cose che possiamo cambiare. Quelle che non possiamo cambiare.”

 

“L’uomo di gesso” di C.J.Tudor è stata per me una vera scoperta, l’ho trovato un thriller sui generis e, per questo, mi è piaciuto particolarmente. Oltre ad essere inquietante e angosciante, è anche un romanzo di formazione, un rito di passaggio dall’età preadolescenziale ad una consapevolezza della vita più adulta.

1986. Eddie Adams e la sua cerchia di amici, composta da Nicky, Gav la Palla, Hoppo e Mickey Metallo, trascorrono la loro estate tra giri in bici, pomeriggi al parco ed esplorazioni nel bosco. Questa, però, non sarà un’estate spensierata. Eddie, il narratore, riconduce tutto, il bullismo e i terribili incubi notturni, all’incidente della giostra alla fiera della contea e al suo incontro con l’Uomo di Gesso. E sarà proprio sotto consiglio di quest’ultimo che, il ragazzino e i suoi amici, utilizzeranno disegni di gesso come messaggi in codice che li porteranno ad affrontare situazioni imprevedibili e, talvolta, raccapriccianti.

2016. Trent’anni dopo. Eddie riceve una lettera e al suo interno vi è un omino di gesso. Cosa sta a significare? Gli orrori di quell’estate stanno per ripetersi? E perché Mickey, dopo essere andato via in adolescenza, ha deciso di ritornare e di voler parlare solo con lui?

Tutto è raccontato andando avanti e indietro nel tempo, a capitoli alternati, ma la scrittura della Tudor è così fluente e lineare che non si può perdere il filo del discorso. Scopriamo cos’è successo in quei mesi, cos’ha cambiato profondamente i protagonisti, ma scopriamo anche cosa sono diventati, quali sono le loro vite attuali. Ci rendiamo conto che tutti loro, chi più chi meno, provano un senso di rammarico per le azioni del passato. Sono diventati degli adulti più cupi e malinconici, se confrontati con i loro equivalenti dodicenni.

Inevitabile è trovare dei comuni denominatori con It, Stand by me e Stranger things ma i personaggi sono così ben caratterizzati, così vividi e complessi che l’omaggio non stona per nulla. Tranquilli però: nessun elemento paranormale qui.

Come per la maggior parte dei thriller, la parte suggestiva, quella che tiene incollati alle pagine, è quella “dell’accumulo”, tutte le informazioni che la Tudor ci dona ci fanno scervellare e ritrattare fino all’ultimo e, quando questa parte è così ben accurata, molto spesso il finale in sé non è dei più entusiasmanti. In questo caso, però, questo non avviene, perché alcune intuizioni sono palesi ai più attenti ma ci sono verità che rimangono celate sino alla rivelazione.

L’Uomo di Gesso è un romanzo avvincente e incalzante ma, allo stesso tempo, porta il lettore a riflettere su svariati temi. Consiglio a tutti voi la conoscenza della Tudor, di Eddie e di tutti i personaggi che popolano questa storia.

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