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Il Mercato Generale Ortofrutticolo di Andria in una città che va verso il dissesto finanziario

24 Giugno, 2019 | scritto da Alessandro Liso
Il Mercato Generale Ortofrutticolo di Andria in una città che va verso il dissesto finanziario
Andria
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Continua a far discutere sia l’aumento dei ticket d’accesso al Mercato Generale Ortofrutticolo di Andria che le sue condizioni strutturali, igienico-sanitarie ed organizzative.

Ad intervenire ancora sull’argomento è Savino Montaruli, presidente Unibat: “Una delicatissima vicenda legata agli aumenti dei ticket di ingresso, con un percorso celato e velato che evidentemente è incominciato sin dal mese di ottobre 2018, con le fasi preparatorie e poi di approvazione del Piano di Riequilibrio Finanziario. Un penoso silenzio da parte di chi avrebbe dovuto, invece, sin da allora mettere in allarme la Categoria che afferma spudoratamente di rappresentare in modo così diffuso ma non lo ha fatto, anzi ha tranquillizzato ed ancora oggi continua a tranquillizzare ma senza che siano raggiunti i risultati per i quali, invece, Associazioni di Rappresentanza come Unibat, Acab e CasAmbulanti continuano a spendersi quotidianamente.

Poi continua: “A questo punto i problemi, gli atavici problemi del Mercato Generale Ortofrutticolo di Andria vanno affrontati per capire se e come quella struttura, fatiscente e precaria, possa e debba continuare a funzionare. Ho parlato ancora una volta con la Direzione del Mercato ed è evidente che soluzioni vanno ricercate in modo collegiale e concertato.

Di sicuro Andria non può permettersi di perdere un ulteriore presidio di economia e di aggregazione sociale quindi da parte nostra non ci presteremo mai ad azioni, seppur con fini comprensibili di silenziosa protesta, che però possano ingenerare un senso di “allontanamento”, fisico ed affettivo, da quello che era il fiore all’occhiello della città federiciana nei decenni passati.

Poiché continuo a pigiare sui numeri del telecomando ed, ogni tanto, sento pronunciare impropriamente giudizi da parte di personaggi in cerca di identità che si esprimono genericamente, in modo confuso ed arbitrario, talvolta in modo offensivo ma per se stessi che si sentono offesi senza sapere neppure essi stessi da che e per cosa, si invitano gli Organi di Informazione, Emittenti televisive in primis, ad organizzare dibattiti in studio, per strada, nei locali, in villa, nei parchi o dove si voglia, in modo che di fronte ad una telecamera e a microfono aperto, nella certezza che quello che viene detto esce realmente dalla bocca del rappresentante di turno e che la faccia sia realmente quella che si vede in video, ciascuno venga a relazionare sul ruolo, politico, amministrativo, sanitario, dirigenziale, polisindacale, che ognuno ha avuto in questa triste vicenda.

Da parte mia – prosegue Montaruli – l’immediata disponibilità a scongiurare ogni dubbio circa le ragioni oggettive che continuano a rendermi sereno nella consapevolezza che c’erano cose da fare, che non sono state fatte, come ha detto al tavolo delle Associazioni di Categoria lo stimatissimo Commissario Straordinario dott. Gaetano Tufariello a chi evidentemente le orecchie le apre a tempo, col telecomando che qualcun altro utilizza a seconda delle circostanze e di chi ha di fronte. Ecco perché deve sempre esserci il contraddittorio altrimenti si rischia di lasciare l’osso nelle mani di chi non ha i denti per morderlo. Io aspetto la chiama” – conclude Montaruli.

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