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Trani Bene Comune: Maggio tranese, prima ancora dell’estate

2 Giugno, 2019 | scritto da Redazione
Trani Bene Comune: Maggio tranese, prima ancora dell’estate
Politica
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Sembrava che anche il maggio 2019 appena trascorso dovesse scorrere lento come si era annunciato, invece venerdì 17 maggio uno scossone giudiziario ha adombrato, ridestando vecchi fantasmi, una giornata di sole dopo tanti giorni di pioggia che avevano devastato ancor più di quanto lo fossero le strade urbane: ci riferiamo alla notizia dell’operazione “chiavi della città” battuta subito dopo l’alba dai media locali on line.

Martedì 21 maggio invece una scossa questa volta di natura sismica per fortuna di bassa magnitudo, quasi volesse essere di assestamento dopo quella giudiziaria ha allarmato i tranesi rimasti in apprensione fino a che non si sono spenti i timori di repliche che accompagnano sempre questi eventi.
Giustamente il sindaco Bottaro ha disposto la chiusura delle scuole e la loro riapertura una volta esperiti i controlli di stabilità su tutti gli edifici ivi compreso il Papa Giovanni XXIII che ha visto confermate le criticità che avevano determinato già in precedenza il trasferimento presso altri plessi delle attività didattiche.

Francamente i cittadini di Trani avrebbero gradito molto se non avessero dovuto leggere delle sterili polemiche del presidente facente funzioni della provincia BT De Toma che ha provocato la risposta dell’assessore Briguglio. Sono sembrate schermaglie da campagna elettorale, peraltro già in corso, per le amministrative 2020 che non incantano più. In genere nelle situazioni emergenziali possono capitare incomprensioni e disguidi, l’importante è che non vi sia piuttosto superficialità, il che sarebbe molto più grave.
Archiviate le considerazioni sulla scossa sismica, ci sembra doveroso soffermarci su quella giudiziaria e va detto che al di là di quello che sarà il percorso della magistratura, un dato oggettivo è che le chiavi della città non sono mai state consegnate ai cittadini attraverso lo strumento della partecipazione e non deleghiamo il giudizio politico su questa amministrazione, che confermiamo comunque negativo, ai giudici. Noi auguriamo sinceramente al Sindaco e ci auguriamo per la città che presto estraneità e innocenza gli vengano riconosciute nelle sedi opportune anche perché siamo stanchi di una classe politica cittadina che non riesce in autonomia a rivedere i propri comportamenti.
Tuttavia non possiamo lasciare che, nell’attesa della chiusura della vicenda giudiziaria, i problemi della città si incancreniscano ulteriormente: strade dissestate, traffico caotico, parcheggi selvaggi contromano, davanti alla rampe per disabili e sui marciapiedi ormai tutti sconnessi ovunque, la scuola elementare Papa Giovanni XXIII chiusa con grave disagio di bambini, famiglie e docenti, muraglione della villa comunale sempre più eroso dai marosi al punto di far invidia all’antro di Polifemo sebbene inserito nelle opere di prossima (speriamo) cantierizzazione, la raccolta differenziata in tutta la città ancora una promessa, tariffazione puntuale un sogno e TARI onerosissima, il problema discariche irrisolto, rischio mega-impianto di trattamento del percolato, censimento e mappatura dei siti contaminati da amianto una chimera, agli ecomostri in zona Colonna dei quali non se ne sentiva la mancanza è stato posto rimedio edificandoli, i lidi tutti assegnati (ai privati), la strettoia di Pozzo Piano e il passaggio a livello di via Corato che se non si avvieranno a breve i cantieri potrebbero finire sotto la tutela della Soprintendenza ai beni culturali o dell’UNESCO, e per aggiungere un elemento di ironia fra tante doglianze prendiamo a prestito la richiesta del solito buontempone che tutti i giorni reclama la mancanza dei “fari allo stadio”. Avremo sicuramente dimenticato qualcosa, aggiungete nei commenti quelli non elencati.
Checché ne dicano gli indicatori economici diffusi dal Governo centrale il Paese è di nuovo in recessione, anche se ufficialmente ha solo sfiorato quella “tecnica”; qui a Trani la crisi è endemica: non c’è lavoro e non si può nemmeno morire perché se non si è confratelli da qualche parte al cimitero cittadino non si trova posto! Per fortuna che il Sindaco, onore al merito, dispose qualche tempo fa le esumazioni dei defunti precedenti al decennio; il bando per il cimitero è da rifare e di questo passo faremo “migrare” anche le salme nostre e dei nostri cari; di ciò, delle cause, di tutti gli attori coinvolti in questa incredibile situazione ci occuperemo in un altro momento con riflessioni monotematiche a 360gradi.

Per fortuna abbiamo una nuova giunta, evviva! Una maggioranza trasversale, un poltronificio come meglio non potrebbe fare una fabbrica di grido, per imbarcare tutti spartendo assessorati, presidenze, posti in C.d.A. per approdare comodamente seduti e pagati alla fine della Consigliatura. Altro che barconi e gommoni stracolmi in precario galleggiamento che Salvini vorrebbe affondassero. E, la targa ricordo per “le date che non si possono dimenticare!”
A margine delle riflessioni sul maggio tranese non possiamo mancare di denunciare la mancata opportunità di vedere inserita Trani nella lista dei Comuni, ove figurano anche Barletta, Bisceglie, Corato, Molfetta, nei quali sarà portata la Fibra FTTH.
La tecnologia è ora più che mai un fattore di sviluppo dell’economia, del lavoro, del progresso sociale, fattore di efficientamento della Pubblica amministrazione; trascurare questa opportunità è una grave omissione che ancora una volta farà di Trani una città bella, ma arretrata (“ritardata” si potrebbe dire).
E’ nostro pieno convincimento che l’AMET avrebbe potuto e dovuto proporsi al gestore della nuova rete quale società multiservizi per dotare la città della fibra ultraveloce.
Questo è un altro segnale della cattiva gestione dell’azienda storica della città: l’AMET onore e vanto, sin dalla sua costituzione nel 1908, della comunità cittadina a cui è legata da rapporti economici, industriali e culturali.
Non ci risulta che l’amministratore di AMET abbia messo a punto un piano industriale che abbia tracciato strategie competitive e azioni che consentano il raggiungimento di obiettivi strategici e risultati soprattutto.
Per questi motivi non potremo mai condividere nomine che non siano ispirate a principi di managerialità, competenza, professionalità e conoscenze approfondite del settore di appartenenza e dell’ambiente competitivo più in generale.

Antonio Carrabba
Siro Sterpellone
TRANI BENE COMUNE

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