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Automobili: Immatricolazioni in discesa ma autoricambi alle stelle

10 Luglio, 2019 | scritto da Redazione
Automobili: Immatricolazioni in discesa ma autoricambi alle stelle
Attualità
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Sono passati circa tre mesi dallo scorso aprile, quando è stata finalmente registrata la prima crescita dell’anno del mercato delle auto in Italia.

Il valore delle auto immatricolate, infatti ammontava a 174.517 autovetture, ovvero  l’1,5% in più rispetto all’aprile dello scorso 2018.

Il valore veniva indicato da Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), che evidenziava però un altro pesante calo delle immatricolazioni di auto diesel, -22% su aprile 2018 e il 40% di quota, mentre le vendite di auto a benzina raggiungevano il 45% di quota (+33% la crescita dei volumi).

Tempo 30 giorni e il dato cambia ancora.

Nel mese di maggio infatti sono state registrate 197.307 nuove autovetture con un calo dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2018, una performance che porta il risultato dei primi cinque mesi dell’anno a -3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con in totale 910.093 autovetture immatricolate.

Ad avere la peggio  FCA, che cede il 6%, portando la sua quota di mercato al 26,2% nel mese, poco sopra al 25% se si considerano i cinque mesi, periodo nel quale il Lingotto perde oltre il 12% sul mercato italiano.

Tutt’altra storia invece il mercato dei ricambi automotive, che vede un fatturato da 12,6 miliardi di euro nella sola Italia.

Una torta ricca, divisa tra gli Independent aftermarket manufacturer, come ad esempio tuttoautoricambi.it il sito, che hanno approfittato per anni del tiepido interesse delle Case automobilistiche e che tuttora gestiscono il 70% circa della distribuzione, e gli operatori del canale Oes (Original equipment services).

Lo attesta una ricerca condotta da Gipa Italia, società di ricerche sui mercati del post vendita automotive, sul periodo maggio 2015-aprile 2016 e anticipata al Sole 24 Ore.

Sono tante infatti le imprese italiane che guardano con maggiore attenzione ai mercati esteri, anche perché si stima che il mercato mondiale dell’aftermarket valga 440 miliardi di euro (secondo il portale Statista)e che potrebbe arrivare a quota 640 miliardi entro il 2020 (sempre giudicando le stime del Global industry analysts).

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