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Bat – Certificato riammissione a scuola, tampone obbligatorio per alunni che si assentano. Chi lo pagherà?

"Il certificato di riammissione deve attestare la assenza di malattie diffusive o contagiose che può essere garantita esclusivamente dopo la esecuzione di un tampone specifico negativo"

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«La ripresa delle attività scolastiche rappresenta un importante momento di crescita per l’intero Paese. Riteniamo la scuola un fondamentale presidio di crescita culturale e civile dei cittadini di domani».

Così in un comunicato il dott. Benedetto Delvecchio, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani.
«Con il coordinamento della Prefettura abbiamo avuto proficui incontri con i Dirigenti scolastici, con i Sindaci, la Presidenza della Provincia e con la Direzione Generale della ASL e a tutti loro va il nostro ringraziamento per la collaborazione e per l’attenzione rivolta alla comunità medica della nostra Provincia – ha proseguito il presidente dell’Omceo Bat.
Con lo stesso spirito di collaborazione ci sia permesso di sollevare l’attenzione sulla riapertura delle scuole e la persistenza dell’infezione da coronavirus che proporrà il gravoso problema dei certificati di rientro dopo malattia».

Il presidente Delvecchio inoltre precisa che: «Le vigenti disposizioni di legge impongono tale certificato dopo tre giorni di assenza nella scuola dell’infanzia e dopo cinque giorni nelle scuole a seguire. Il certificato di riammissione, salvo diverse disposizioni, deve attestare la assenza di malattie diffusive o contagiose che, per quanto riguarda l’infezione da Covid ed i segni che la malattia presenta nei minori, può essere garantita esclusivamente dopo la esecuzione di un tampone specifico negativo. Ogni diagnosi clinica differenziale tra sindromi da raffreddamento e infezioni Covid correlate è impossibile».

Nella comunicazione è aggiunto che: «A tutela di tutti e al fine condiviso di evitare ogni fastidioso ed inutile contenzioso tra medici, personale docente e genitori dei minori, è necessario che non vengano fatte richieste incongrue di certificazione di riammissione a scuola in caso di sintomatologia correlata a stati febbrili o evocativi di sindromi da infezione delle vie respiratorie superiori senza che un diagnosi con tampone venga eseguita.
Si fa appello al senso di responsabilità di tutti i soggetti interessati per una corretta informazione nei confronti dei pazienti o dei loro genitori onde evitare di generare situazioni di conflitto tra medico e famiglia».

La conclusione dott. Benedetto Delvecchio, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani: «Si invitano le autorità politiche e sanitarie ad adoperarsi con urgenza per attivare dei percorsi che consentano ai cittadini e ai minori in particolare la esecuzione dei tamponi in sedi dedicate e con il minor disagio possibile, con consegna del risultato in tempi rapidissimi. 
Questo Ordine che mi onoro di presiedere tutelerà ogni suo iscritto in caso di situazioni di pressione o coercizione da parte di chiunque durante l’esercizio della professione medica».

Non è chiaro se le spese per effettuare i tamponi siano a carico della scuola o dei genitori degli alunni. Tutto lascia supporre, però, che siano proprio a carico di quest’ultimi.

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