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sabato, 27 Luglio 2024
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Andria – Manifesto antiabortista, Ass. Di Leo: “Lede la sensibilità di chi deve affrontare una scelta difficile”

Sull'argomento è intervenuto anche Pasquale Colasuonno, Assessore alla Sicurezza del Comune di Andria: "Va rimosso"

“Non è la prima volta che l’Associazione Onlus Provita&Famiglia esibisce manifesti simili a quello che è stato affisso ad Andria e in qualità di Assessore alle Pari Opportunità non posso rimanere silente”.

La dichiarazione è di Viviana Di Leo, Assessore al Futuro della città di Andria, che interviene all’indomani dell’affissione di un manifesto anti-abortista in città.

“Come Amministrazione e in accordo con l’Assessore alla Sicurezza Colasuonno e con il Sindaco ne abbiamo predisposto la rimozione.

E non solo perché il messaggio che riporta è in contrasto con l’articolo 10 del “Codice di Autodisciplina della comunicazione commerciale”, secondo cui “la comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose”, ma anche perché il messaggio del manifesto lede la sensibilità di chi per volontà o per necessità si trova a dover affrontare una scelta difficile come quella dell’aborto.

Siamo amministratori e cittadini e di certo non è nostro compito entrare nella profondità di certe scelte.
Siamo amministratori e cittadini, e in quanto tali abbiamo il dovere di tutelare tutte le componenti della nostra città.

Il messaggio veicolato dal manifesto entra in contrasto con una Legge dello Stato, la legge 194/78, una legge ormai assodata, ma troppo spesso messa ancora in discussione.
Parliamo ancora di tutelare il diritto all’autodeterminazione della donna, che poi è quello che dovrebbe fare lo Stato: tutelare i diritti.

Campagne simili a quelle di Provita &Famiglia Onlus di certo non apportano nessun contributo alle scelte intime di una donna, ma sviliscono il tema, che invece richiederebbe una riflessione più profonda.

Al di là delle legittime posizioni etiche e morali di ciascuno, questa amministrazione non intende veicolare messaggi che possano urtare la sensibilità di qualcuno, soprattutto se trasmessi in maniera sterile e asettica come quella di un manifesto pubblico per le vie della città.

Ringrazio la Presidente del Centro Antiviolenza Riscoprirsi per aver provveduto a segnalare il manifesto al Giurì, l’organo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, preposto al controllo del rispetto del codice di leale concorrenza nel corso delle campagne pubblicitarie.

L’amministrazione sarà sempre vicina ai diritti delle donne e alla tutela degli stessi” – ha concluso l’assessore Di Leo.

Sull’argomento è intervenuto anche Pasquale Colasuonno, Assessore alla Sicurezza del Comune di Andria, in pieno accordo con Di Leo:

“L’abbiamo chiesto con una prima nota ufficiale venerdì 5 febbraio e l’abbiamo rifatto oggi inviando una seconda nota: il manifesto antiabortista affisso in Viale Europa va rimosso. 
Va fatto – spiega Colasuonno- perché il messaggio che riporta è in contrasto con l’articolo 10 del Codice di Autodisciplina della comunicazione commerciale in vigore dal 10 marzo 2020.

Tale articolo dice espressamente che: “La comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose”. Una linea che il medesimo codice ribadisce nell’articolo n.46 in cui si specifica che “è soggetto alle norme del presente Codice qualunque messaggio volto a sensibilizzare il pubblico su temi di interesse sociale, anche specifici, o che sollecita, direttamente o indirettamente, il volontario apporto di contribuzioni di qualsiasi natura, finalizzate al raggiungimento di obiettivi di carattere sociale”.

Il messaggio che il manifesto riporta, in sostanza, è un messaggio sacrosanto secondo le convinzioni di una parte di cittadinanza, urta invece la sensibilità morale di un’altra parte di essa. Il ruolo che rivesto – prosegue Colasuonno – m’impone di sospendere il mio giudizio personale su certi temi – di non stare né dall’una né dall’altra parte – ma di essere invece il garante di un codice pensato apposta perché siano rispettate le sensibilità etiche e morali di tutti quanti.     

È una linea di neutralità del resto condivisa con la Sindaca e con l’Amministrazione tutta. Ovviamente a parti inverse, ossia se l’affissione pubblicitaria avesse incoraggiato l’aborto, la decisione presa sarebbe stata la stessa. Ci sono tanti modi per sensibilizzare la cittadinanza su cause civili senza che questi interferiscano con la sensibilità altrui, l’invito è ad utilizzare quelli.

In questo modo eviteremmo di creare motivi di tensione che finiscono puntualmente – conclude Colasuonno – per turbare una pacifica convivenza da cui invece abbiamo tutti da guadagnare”.

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