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venerdì, 19 Aprile 2024
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Lettera di denuncia di alcuni detenuti che lamentano una situazione sanitaria insostenibile

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera che i detenuti della Casa Circondariale di Bari, tra i quali alcuni residenti nella città di Andria, hanno inviato alla nostra redazione ed al Ministero della Giustizia, al Ministero della Sanità, al Garante Nazionale dei Detenuti, al Ministero di Sorveglianza di Bari, alla Direzione della Casa Circondariale di Bari.

Una vera e propria lettera di denuncia della situazione in cui vertono i sottoscrittori che riportiamo di seguito:

“I sottoscritti detenuti dei reparti di Alta Sicurezza della Casa Circondariale di Bari che soffrono di patologie e si trovano in questi reparti per poter avere le cure necessarie per esse, senza poter essere ubicati nel reparto CDT, ad essi destinati, nell’istituto stesso;

riferiscono e lamentano ai sopra indicati:

Ministero della Giustizia, Ministero della Sanità, Magistrato di Sorveglianza di Bari, Direzione della C.C. di Bari, garante nazionale dei detenuti:

  • che nei reparti A.S. dove Essi sono ubicati non vengono assicurate le cure necessarie per le varie patologie di cui ognuno è affetto;
  •  che i farmaci ad essi somministrati non sono altro che un palliativo per le patologie stesse in quanto inadeguati e spesso impropri a tamponarle, mai a curarle;
  •  che ad ogni detenuto è negato il proseguo della terapia che assume da anni e che da sempre hanno ben tamponato le proprie patologie sostituendole con farmaci inefficienti e sempre solo generici;
  • che la presenza dei medici di reparto non è mai assicurata tanto da essere sostituiti spesso da neo medici di giovanissima età che non sanno come affrontare eventuali emergenze tanto da rivolgersi poi ad un medico di guardia, quando vi è un medico esperiente;
  •  che non viene applicato l’articolo 17 in qualità di urgenza ospedaliera per via che mancano agenti penitenziari designati all’accompagnamento dei detenuti o perché non ritenuto necessario;
  • che ormai i reparti dell’Istituto, sia il reparto A.S. o comuni sono un vero e proprio focolaio del virus covid-19, tanto da mettere in allarme l’intera amministrazione sanitaria e Amministrazione Penitenziaria per il numero di detenuti contagiati;
  • che vengono lambiti le violazioni dettate dalla Costituzione Italiana in materia di torture psicologiche per lo stato in cui i detenuti si trovano e per le patologie di cui essi stessi soffrono;
  • che non vengono garantiti materiali e medicamenti adeguati per la disinfettazione e protezione personale;
  • che non vi è modo di poter effettuare fisioterapie per tutti coloro che gravano patologie di deambulazione e articolazione, cosa che li porterà nel tempo ad aggravarsi irrimediabilmente;
  •  che ogni visita specialistica viene effettuata in ospedale e con tempi talmente lontani che spesso gravano in modo irreversibile sulle patologie di ognuno;
  • che le sole visite specialistiche che si effettuano nel reparto C.D.T. dell’Istituto sono quelle di base e mai approfondite, così come avvengono di routine in un qualsiasi Istituto Penitenziario italiano.

Infine che il protrarsi di tutte le carenze di cui brevemente è stato descritto sopra, potrebbero essere causa per molti di complicanze ancora più gravi delle stesse patologie di cui ognuno è affetto e che in alcuni casi potrebbe essere causa della perdita della vita stessa, per quanto descritto, lamentato da anni a funzionari di Polizia Penitenziaria, a medici e infermieri, e amministrazione sanitaria dell’Istituto,

Ci ha costretti a rivolgersi rispettosamente le massime autorità: Ministero della Giustizia, Ministero della Sanità, Magistrato di Sorveglianza di Bari, Direzione della Casa Circondariale di Bari, Garante Nazionale dei detenuti.

Rimaniamo in attesa di un vostro celere, necessario, supplicato intervento per porre fine ad ogni tipo di ingiustizia e mancanze mediche riferitevi, al fine di garantire ad ognuno dei sottoscritti una detenzione dignitosa e meno sofferente.

Vi porgiamo i nostri più affettuosi saluti e ringraziamo per l’attenzione dataci”.

La lettera è firmata da:

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