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lunedì, 29 Aprile 2024
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Andria – “La cultura come motore di sviluppo della nostra città”: la nota dell’assessore Loconte

La nota è a firma dell'Assessore al Quotidiano del Comune di Andria, Mario Loconte

“Nei giorni scorsi il prof. Vincenzo D’Avanzo, ex-amministratore di questa città, ha offerto una interessante lettura del passato storico, sociale e urbanistico di Andria. Questo mi consente di fare alcune considerazioni e di contribuire al dibattito che ne è nato con alcuni chiarimenti sull’azione amministrativa messa in campo, nel primo anno di attività, dall’Amministrazione Bruno”.

La nota è a firma dell’Assessore al Quotidiano del Comune di Andria, Mario Loconte.

“Il prof. D’Avanzo ripercorre le tracce di una mancata e tardiva pianificazione urbanistica che ha prodotto in passato uno sviluppo spontaneo, e non controllato, del tessuto urbano cittadino. L’impulso all’edificazione abusiva ha prodotto un tessuto abitativo fortemente densificato a scapito dei servizi, delle aree verdi e di luoghi urbani per la collettività. Il PRG del nostro comune giunge tardivamente, pianifica finalmente lo sviluppo futuro della città, ma il suo “sovradimensionamento” lascia ancora oggi forti criticità sulla edificazione di maglie incompiute proprio a causa di tale sovradimensionamento.

Ci sono poi le zone di completamento nel tessuto già costruito che non trovano ancora risoluzione. Andria ha sì bisogno di un nuovo strumento urbanistico che tenga conto della mobilità dei criteri ambientali sulla sostenibilità, ma l’assenza di risorse necessarie per avviare subito un nuovo piano impediscono l’avvio di questo percorso. Per tali ragioni l’attuale Amministrazione ha lavorato, senza sosta, nel primo anno, per intercettare finanziamenti esterni  necessari per creare nuove opportunità di sviluppo urbano oggi consentite attraverso gli strumenti della rigenerazione urbana.

“Leggere” una città significa interrogarsi su come essa sia divenuta, nel tempo,  quale si mostra oggi: individuazione, unica ed irripetibile, di un più generale fenomeno di continui mutamenti legati all’edilizia di base, ai tessuti, al territorio intesi, tutti, come organismi aventi precisi caratteri formali, tipologici, materici che definiscono l’identità di un territorio costruito. La città è il risultato di un processo formativo secondo il quale ogni sua parte è legata da precisi rapporti di necessità. Comprendere questi processi, significa comprendere la storia costruttiva ed evolutiva di una città. 

Questi principi hanno governato lo sviluppo del nucleo antico e poi l’espansione ottocentesca. Immaginate il percorso che collega piazza la Corte, Palazzo Ducale a Porta S. Andrea. Questo percorso viene definito percorso “matrice”, ovvero asse portante a cui, in modo perpendicolare, si sono innestati i percorsi di impianto e successivamente, in modo perpendicolare a quest’ultimi, quelli di collegamento, fino a formare il tessuto urbano. A scandire lo sviluppo iniziale è sempre un edificio specialistico, una piazza, ovvero una “polarità”. 

Relativamente a tutte le “polarità” del nostro centro antico abbiamo recuperato precedenti progettualità e finalizzate le stesse, attraverso i progetti esecutivi, alcuni prossimi per essere messi a bando per la realizzazione. Sono i progetti di rigenerazione del centro storico attraverso i quali andremo a recuperare e valorizzare Piazza Umberto I, Piazza Toniolo, Largo Giannotti, parte dell’Officina S. Domenico e i due mercati di via De Anellis e via Flavio Giugno. A questi si aggiunge, nel processo di completamento di rigenerazione del centro storico, il restauro con la rifunzionalizzazione di Palazzo Ducale.

Guardando allo sviluppo attuale della città di Andria abbiamo poi colto l’opportunità dei PINQUA – Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare – per avviare un processo di rigenerazione urbana partendo dalle nuove polarità a costituirsi con le tre stazioni ferroviarie di Andria nord, centro e sud. Le nuove stazioni infatti offriranno il collegamento, come una metropolitana (anche se non in tunnel), dei quartieri Monticelli, centro cittadino e zona di via Bisceglie. Lo stesso percorso sarà parallelamente interessato da una pista ciclabile che consentirà gli stessi collegamenti. Dette polarità, oggi costituite nell’espansione urbana dalle future tre stazioni, sono il fulcro su cui i PINQUA andranno ad originare un processo di rigenerazione urbana intervenendo nella valorizzazione di aree incompiute, slabbrate, poco qualificate, prive di servizi e aree verdi. Il tutto in chiave sostenibile. 

Grazie ai PINQUA saranno implementati, oltre agli attuali attraversamenti carrabili, i punti di collegamento pedonali in particolare, ma anche quelli carrabili, tra le due porzioni di città separate dalla ferrovia ricordiamo in trincea.

In particolare gli obiettivi previsti in sintesi dai PINQUA sono: l’incremento della dotazione di alloggi di edilizia sociale con una nuova edilizia sovvenzionata, il recupero di edilizia sociale esistente e nuovi interventi di social housing; incremento dei servizi alla residenza con spazi destinati ai servizi di prossimità a piano terra; riuso dei servizi esistenti; rigenerazione ecologica dello spazio pubblico/depaving (eliminazione degli asfalti-cementi con trattamenti di superficie permeabile) e riduzione dell’effetto isola di calore (circa il 90% delle superfici interessate dall’intervento di rigenerazione); interventi sulla mobilità sostenibile; incremento di verde naturalistico; rafforzamento di “alleanze sociali” con associazioni e reti di cittadini attraverso il coinvolgimento nella gestione dei beni comuni. Il tutto secondo l’obiettivo del Programma ovvero riqualificare e incrementare il patrimonio residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini.

Lo strumento della rigenerazione urbana potrà essere applicato ad altre zone del nostro tessuto urbano.

La città deve essere progettata,  riqualificata, per offrire ai cittadini luoghi sottesi da una bellezza funzionale e visiva in cui vivere. La qualità urbana è indice di una qualità sociale, economica, morale e culturale. Tutti abbiamo il dovere e il diritto di godere di spazi urbani qualificati e non abbandonati all’incuria.

Questa Amministrazione vuole mettere al centro di qualsiasi processo di sviluppo del territorio che investa l’urbanistica, l’ambiente, l’agricoltura, il sociale con i suoi servizi, la scuola, lo sport, il turismo, il commercio e tutta l’imprenditoria locale, la “CULTURA”, intesa come conoscenza critica e consapevole dello sviluppo di ogni ambito che si ripercuoti inevitabilmente con positività sul tessuto sociale dei cittadini andriesi. La cultura, come motore di sviluppo della nostra città!          

È vero, come dice il prof. D’Avanzo, abbiamo, come attuali amministratori, l’opportunità, oltre che il dovere, di segnare un cambio di passo e dare una risposta positiva alle future generazioni!. Questa è la città che stiamo pianificando, con il contributo di tutti!” – conclude la nota l’assessore Loconte.

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