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sabato, 27 Luglio 2024
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Trinitapoli – Inaugurato il primo piano del Museo degli Ipogei: “Si scrive la storia e la si vive”

Venerdì pomeriggio, l'inaugurazione, col taglio del nastro del sindaco Emanuele Losapio e della direttrice scientifica Annamaria Tunzi della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle province Bat e Foggia

Il primo piano del Museo Archeologico degli Ipogei di Trinitapoli è realtà. Venerdì pomeriggio, l’inaugurazione, col taglio del nastro del sindaco Emanuele Losapio e della direttrice scientifica Annamaria Tunzi della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle province di Barletta-Andria-Trani e Foggia.

Dopo il piano terra, che raccoglie i reperti dell’Età del Bronzo relativi all’invocazione alla dea della fertilità, il livello superiore dell’ex ospedaletto di Via Marconi racconta il culto del morti della élite che ha abitato l’area di Trinitapoli fino all’800 a.C. Un popolo guerriero, col culto dell’aldilà, che ha lasciato segno di sé attraverso monili, armi, oggetti di vita quotidiana che seguivano l’estinto fino alla sepoltura. Filo conduttore, il sale, di cui l’area era già ricca nella Preistoria, che serviva non solo per la conservazione di cibi e cadaveri, ma anche come merce di scambio per materiali pregiati provenienti da zone lontanissime.

Venerdì il convegno “La morte e i suoi tesori”, sabato mattina la proiezione del docufilm “Bronzo. Il viaggio del guerriero” realizzato con la collaborazione degli studenti dell’istituto “Staffa”; nel pomeriggio alle 17 saranno ringraziati i partecipanti al crowfunding, la raccolta fondi che ha supportato la realizzazione del museo.

«L’archeologo deve essere tenace e paziente», ha commentato orgogliosa la direttrice Tunzi, che ha seguito ogni fase degli scavi e dell’allestimento museale di Trinitapoli. «Ci sono voluti esattamente 35 anni dal marzo 1987 per raccontare l’epopea di questo popolo degli ipogei e mostrarlo a tutti. Dal tempio, alla necropoli di una élite locale che oggi rivive in questo museo».

Pugnali, spade, ciotole, ma anche oggetti che testimoniano la cura del corpo, sia maschile che femminile: l’esposizione del primo piano del museo costituisce un percorso monotematico di grande valore. «Si tratta di gioielli unici, carta di identità di un territorio», ha apprezzato Italo Maria Muntoni, funzionario archeologo del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo. «In più – ha osservato – gode di un’ottima correlazione col vicino parco. Il tutto rappresenta un’occasione di rilancio turistico, da mettere in rete: ed è quello che ci impegniamo a fare come Ministero».

Completato l’allestimento, sarà fondamentale, infatti, inserirlo in un sistema: «Nella rete dell’alta Puglia questo museo riveste un ruolo essenziale», ha assicurato Rosanna Asselta, funzionario regionale del Dipartimento Turismo e Valorizzazione del territorio. «La particolarità e le caratteristiche di ciascuna offerta museale – ha continuato Asselta – fanno sì che queste esposizioni siano frequentate, vistate, vissute».

Per Trinitapoli è una giornata speciale: «Si completa la storia. Si scrive la storia di una città che guarda in grande, ben oltre i dati demografici», ha commentato soddisfatto il sindaco Losapio. «È un’offerta culturale completa, immersiva, coinvolgente – ha continuato – . Ringrazio chi ha collaborato malgrado la fase di pandemia per raggiungere in pochi mesi questo prezioso risultato: dalla direttrice scientifica Annamaria Tunzi, allo staff di Tautor guidato dalla archeologa Mariangela Lo Zupone, continuando con l’architetto Stefano Del Pozzo. È anche il frutto di importanti sinergie col mondo della scuola, che ora devono continuare in ogni direzione per promuovere questo tesoro».

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