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mercoledì, 4 Dicembre 2024
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Andria – Ambulanze in ritardo, Civita: “Importante dotarsi di una propria Centrale Operativa del 118”

Fabbisogno di personale sanitario ed amministrativo dedicato e problematica randagismo sono gli attuali due punti evidenziati nell’ultima dichiarazione del giovane consigliere comunale indipendente

“Gli ultimi episodi di cronaca verificatesi nella nostra comunità cittadina hanno rivelato amaramente la difficoltà della centrale operativa del 118 di Bari/Bat, con sede a Bari, di gestire l’elevato numero di richieste di soccorso pervenute da alcuni nostri concittadini e non, e più in generale del territorio della provincia Barletta Andria Trani, i quali per cause naturali o per gravi incidenti hanno rischiato la propria incolumità, proprio per gli interventi non immediati dei veicoli del 118 e di assenza di mezzi da adibire ad autoambulanze”.

Ad intervenire all’indomani dell’ultimo fatto di cronaca avvenuto a Castel del Monte, è Nicola Civita, consigliere comunale di Andria.

“Si pensi, ad esempio, al dramma del 1° maggio a Castel del Monte. Un minorenne era giunto, con la sua famiglia, per visitare il maniero federiciano, ma improvvisamente si è imbattuto in un cane randagio, e per divincolarsi dall’animale è caduto da un muretto di circa 3 metri. Purtroppo l’ambulanza del 118 è giunta dopo mezz’ora da Barletta, poiché quelli presenti su Andria erano impegnate per altri interventi di soccorso”.

Questo drammatico episodio, per fortuna con lieto fine, così come tanti altri, ha sollecitato il consigliere ad accendere i riflettori su alcune problematiche che continuano ad affliggere il settore emergenza e sicurezza della nostra città: “Non solo le Forze dell’ordine erano assenti in quel momento nel sito storico/culturale più visitato della Puglia, ricordiamo Patrimonio dell’Umanità, ma ancora inattivo risulta essere il presidio di primo soccorso del 118, che viene attuato solo durante il periodo estivo, da giugno a metà settembre da parte della Asl Bt”, dichiara Nicola Civita.

“Pertanto alla luce di quanto detto, penso sia ora giunto il momento di dotarsi di un servizio di emergenza territoriale del tutto autonomo rispetto a quello di Bari, al fine di provvedere tempestivamente ed efficacemente all’esigenze dell’emergenza sanitaria. Una decisione in tal senso fu presa, attraverso un apposito ordine del giorno da parte del Consiglio comunale, rimasta inattuata”.

Per Civita si tratta di un servizio molto importante da assicurare ai cittadini e ai turisti quotidianamente, e non solo in determinati periodi dell’anno. Inoltre, da una visione così disarticolata, secondo il consigliere si evincono altri due nodi centrali: l’esigenza di potenziare il tessuto organico del personale sanitario e amministrativo del servizio di emergenza/urgenza da parte dell’Asl Bt e l’annoso problema del randagismo.

“Per quanto concerne il primo punto, gli ultimi dati lanciati dai sindacati del comparto sanitario hanno evidenziato, in modo allarmante, un problema già noto da anni ma che purtroppo è stato del tutto ignorato, almeno fino ad ora, dalle politiche territoriali: manca il personale. Mancano i professionisti della Sanità, medici e infermieri in testa, ma anche tutti gli altri della filiera dell’assistenza”, spiega il giovane consigliere comunale della Città Fidelis.

“Così come manca il personale amministrativo necessario a garantire la gestione dei processi, dagli acquisti al trattamento del personale fino ai conti economici e di bilancio. Fabbisogno di personale in questo settore, complice anche l’emergenza Covid, destinato in futuro ad aggravarsi; quel diritto alla salute rischia seriamente di essere compromesso anche a causa di contratti di lavori non rinnovati nella Asl di competenza, in quanto temporanei e di graduatorie in vigore ma ancora non utilizzate”.

Di qui l’interrogazione del consigliere Civita per sapere dall’amministrazione regionale, attraverso il tramite dell’Amministrazione cittadina “come si pensi di ripristinare un servizio sanitario pubblico degno dei nostri concittadini”.

Il secondo punto, invece, riguarda l’emergenza del proliferare di randagi sul territorio. “I volontari delle associazioni animalistiche, di cui conosco perfettamente l’operato, non possono affrontare soli questa problematica. Urge la necessità da parte della Asl Bt di mettersi a disposizione perché si possa attivare, quanto necessario e nelle nostre possibilità, la lotta fattiva al randagismo, attraverso il potenziamento del servizio Veterinario.

Il primo passo da compiere riguarda l’impianto del micro-chip e la sterilizzazione dei cani, cercando così di renderli più mansueti dopo la castrazione, stante l’effettiva problematica di trovare una sistemazione per questi amici a quattro zampe, essendo canile e rifugi nelle vicinanze ormai al collasso. E’ stato candidato, lo scorso giugno, un progetto, risultato poi vincitore, per l’affidamento della progettazione esecutiva del canile, ma stiamo ancora aspettando la realizzazione di questo canile comunale”.

“C’è il mio assoluto impegno anche su questo tema, come battaglia di civiltà nel rispetto del benessere dell’animale, della città, del decoro urbano, nel senso civico, nel rispetto di chi è amante degli animali, ma anche di chi non lo è, e soprattutto per la sicurezza dei cittadini”.

Assicura il consigliere, “naturalmente occorre attivare una rete efficiente tra Comune, Asl Bt e Forze dell’Ordine al fine di promuovere e disciplinare gli animali d’affezione e, nel contempo, favorire la corretta convivenza tra uomo e animale, oltre che tutelare la salute pubblica e ambientale”.

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