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domenica, 5 Maggio 2024
HomeAttualitàAndria - Terminata la vendemmia, CLAA: "Risposte concrete prima di investire capitali"

Andria – Terminata la vendemmia, CLAA: “Risposte concrete prima di investire capitali”

Comitato Liberi Agricoltori Andriesi: "Prima che i produttori inizino a potare, dovrebbero avere una sicurezza nel futuro, prima di investire capitali dato che a volte vengono chiesti dei prestiti alle banche per effettuare i lavori"

La vendemmia dell’uva da vino è terminata nella provincia Barletta Andria Trani. Le cantine ormai stanno lavando tutti i macchinari e le attrezzature utilizzate per trasformare l’uva in mosto.
É stata un’annata molto calda per le alte temperature e scarse precipitazioni, le condizioni climatiche hanno favorito una produzione eccellente con uva sana e con grado zuccherino molto alto.

Il Segretario per. agr. Zagaria Natale e il Presidente Losito Nicola del Comitato Liberi Agricoltori di Andria dichiarano: “Possiamo tirare le somme per questa annata davvero drammatica, visto che tutti i produttori hanno svenduto l’uva da vino dopo aver subìto tutti i rincari di energia elettrica per irrigare i tendoni, per non parlare dei concimi che hanno subìto un rincaro del più del 100% e del gasolio agricolo arrivato alle stelle per fare funzionare le trattrici e le vendemmiatrici.

Ora che i tendoni sono stati vendemmiati, tutte le associazioni e le istituzioni dessero delle risposte concrete a questo settore abbandonato da anni e rappresentato da gente che pensa alle proprie ambizioni.

Si potrebbe pensare di stabilire un prezzo minimo di vendita che deve essere deciso dai produttori con i vari commercianti e cantine, controllato dall’Ufficio Agricoltura di ogni territorio, per far sì che quello che è successo quest’anno non accada più.

Prima che i produttori inizino a potare, trinciare, arare e concimare dovrebbero avere una sicurezza nel futuro, prima di investire capitali dato che a volte vengono chiesti dei prestiti alle banche per effettuare i lavori. Dovrebbero avere delle risposte certe perché, come già detto, non si può vivere di speranza”.

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