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mercoledì, 24 Aprile 2024
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L’andriese Marco Montingelli nel film “Dante” di Pupi Avati: è l’Ambasciatore del Sommo Poeta

La pellicola del noto regista è uscita il 29 settembre 2022. In compagnia di attori del calibro di Sergio Castellitto, Alessandro Haber, Enrico Lo Verso, trovate scritto anche Marco Montingelli, attore andriese residente a Roma

In compagnia di attori del calibro di Sergio Castellitto, Alessandro Haber, Enrico Lo Verso, trovate scritto anche Marco Montingelli, attore andriese residente a Roma. Il suo ruolo è quello di ambasciatore del Sommo Poeta, una piccola parte in uno dei momenti chiave del film su Dante Alighieri, diretto da Pupi Avati.

Un po’ come Samuel L. Jackson ne “Il principe cerca moglie”, se qualcuno se lo ricorda, perché anche ai più grandi attori è toccata la gavetta, fatta di ruoli secondari nell’attesa del personaggio che lo consacri al grande pubblico.

Abbiamo incontrato Marco proprio per chiedergli com’è andata questa esperienza e quali sono i suoi progetti futuri.

Marco, cosa ti lascia un regista come Pupi Avati? Com’è stato recitare con Sergio Castellitto?

L’esperienza con Pupi Avati mi ha fatto rivivere i momenti magici della Dolce Vita che non ho vissuto, ripercorrere le atmosfere magiche di un tempo.

Con Castellitto poi c’è sempre da imparare, anche perché è uno dei pochissimi attori italiani che prediligo.

Nel film reciti una parte molto piccola: c’è bisogno lo stesso di calarsi nel personaggio, riuscire ad essere credibili anche per pochissimo tempo?

Anche per poco tempo bisogna dare il massimo. O meglio, io faccio così per l’ansia da prestazione, soprattutto quando si lavora con un regista come Pupi Avati che è un autentico maestro del Vero Cinema che non c è più, un regista che riesce a riportare il vero Divismo che si è perso“.

Spiegati meglio…

Spero di essere all’altezza degli attori che sono in cielo, così posso raccontare il Vecchio Cinema Italiano attraverso i racconti che ho ascoltato per anni. Sono molto amico delle Dive del passato che ho avuto la grande opportunità di accompagnare come driver, mio secondo lavoro.

Ho conosciuto Monica Vitti, a cui ho partecipato anche al suo funerale, la compianta Liliana De Curtis, figlia di Totò, ma sono ancora in stretti rapporti con attrici del calibro di Ursula Andress e Antonella Lualdi ad esempio. Una di queste grandi attrici mi disse: “Dovrai essere il nuovo Marcello perché hai il fuoco sacro ed il talento per farlo”. E pensa, l’ho persino impersonato nel musical “Ciao Rudy” al Teatro Sistina, grazie al maestro Garinei!

Come mai proprio Mastroianni?

Amava ballare, cantare e recitare proprio come me, provare brividi sulla pelle, regalare grandi emozioni al pubblico. E soprattutto di questo abbiamo tutti bisogno in questo periodo storico. La gente sente forte il desiderio di rinascere!

Rinascere, appunto. Da attore, come percepisci questi tempi oscuri tra pandemie, guerre e crisi economica? Come diceva J.Morrison, per risplendere devi bruciare. E secondo me ci sarà un grande cambiamento dopo la guerra. Io sono fatto così, vedo positivo anche quando ci sono le più grandi guerre. Non ci resta che pregare, perché non esiste Male che non passi al Bene, questo è il mio motto. E poi ‘vivi come se dovessi morire domani e impara come se dovessi vivere per sempre’“.

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