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lunedì, 29 Aprile 2024
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Andria – Al sindaco Giovanna Bruno il “Premio della Pace” del Rotary Club

Un riconoscimento che viene conferito ogni anno a personalità che si sono distinte per il loro impegno a favore della pace, della giustizia, della solidarietà e del dialogo tra i popoli

Al sindaco di Andria Giovanna Bruno è stato conferito lo scorso 3 marzo 2024 il Premio della Pace da parte del Rotary Club Andria Castelli Svevi. Un riconoscimento che viene conferito ogni anno a personalità che si sono distinte per il loro impegno a favore della pace, della giustizia, della solidarietà e del dialogo tra i popoli.

“Un pubblico riconoscimento – recita la motivazione ufficiale – al sindaco che dimostra quotidianamente forza, tenacia e coraggio affrontando scelte difficili con quella serenità umiltà, equilibrio e garbo che la connotano, orientandola sempre verso la strada maestra da percorrere”.

In questa IV edizione del Premio della Pace, organizzato dal Rotary Club Andria Castelli Svevi, in collaborazione con il Distretto 2120 del Rotary e Fidelis Quadratum, con Giovanna Bruno è stato premiato anche Mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia; Padre Paolo Latorre, missionario comboniano in Kenya; Arben Mithi, imprenditore e filantropo ed il Capitano comandante della Compagnia Carabinieri di Andria Pierpaolo Apollo.

Invece sabato scorso, in occasione della presentazione del suo libro Il Grifone, a Trani, il Premio della Pace è stato consegnato anche a Nicola Gratteri, magistrato e saggista italiano, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli.

«Intendo questo premio come assegnato all’intera Città di Andria che è Città della Pace – ha commentato il sindaco Bruno – che ha scelto percorsi culturali e decisionali di pace, che cammina ogni giorno per costruire relazioni serene, dialogo e benessere tra le persone. Essere costruttori e operatori di pace è una missione che deve accomunarci, in un tempo in cui tutto va verso la disgregazione e la guerra, che è anche, purtroppo, guerra tra i popoli.

Mai ritenere che la guerra sia solo altrove, mai trattare con sufficienza i conflitti, mai pensare che spetti sempre ad altri risolverli. Tutto parte da noi, da ciascuno di noi, istituzioni e singoli».

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