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venerdì, 8 Novembre 2024
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Andria – Zona pedonale: l’isola che non c’è. Sempre più assaltata da veicoli, moto, monopattini e bici elettriche

Speriamo che alle numerose istanze dei cittadini non corrisponda la solita prevedibile risposta istituzionale che dice tutto e niente

Si sperava e ci si augurava di avere finalmente un’isola in cui i cittadini grandi e piccoli, soprattutto le fasce più fragili, potessero passeggiare o sostare in tranquillità.

E’ stato, purtroppo, un sogno svanito nel nulla del permissivismo e della mancanza di controlli adeguati alla nostra scarsa educazione.

La polizia locale, come diranno certamente dirigente e assessore interessato, è con organico ridotto, con tanti problemi più urgenti da affrontare giornalmente (strano ma qualsiasi cosa si denunci, c’è sempre un problema più urgente!).

Pare, quindi, che la vita dei bambini e dei tanti adulti che ogni giorno frequentano e attraversano le vie Crispi, Regina Margherita e Cavour, che dovrebbero essere un‘area di sicurezza, contano meno di un autovettura in divieto di sosta, sulla cui attività è recentemente particolarmente concertata l’attenzione dei controlli e delle sanzioni.

Facciamo dunque un elenco delle priorità di intervento, cosicché i cittadini si possano rendere conto delle infrazioni e della loro importanza secondo la nostra forza pubblica locale. Diciamo allora con chiarezza che un vigile o altro agente delle forze dell’ordine, che stazioni stabilmente nelle aree a traffico limitato è chiedere troppo.

Che le telecamere ormai sono uno strumento obsoleto. Che fare allora? Gli incidenti più o meno denunciati sono sempre in aumento, ma dalla amministrazione per bocca del buon Assessore Colasuonno viene ribadito che bici elettriche monopattini devono rispettare le regole del codice della strada per non essere un pericolo per nessuno e che ad oggi sono stati sanzionati 156 conducenti.

Ma sembra una dichiarazione che non soddisfa, che non risolve e che sottintende una sorta di rassegnazione di fronte al fenomeno che in Città sta dilagando. Ancor più è chiaro che una parte importante dei movimenti di veicoli elettrici è funzionale allo spaccio di droga.

Nessuna speranza, quindi, nella educazione del popolo elettricamente motorizzato al rispetto delle regole né altresì nel rispetto della legge da parte dei tanti veicoli che incuranti degli orari prescritti si spostano ad alta velocità nell’area pedonale, sia per le consegne che per abbreviare la strada.

A questo punto pare indispensabile, per aiutare l’educazione, alzare l’asticella dei controlli e della repressione. A volte sentiamo rimpiangere quei vecchi cari motorini rumorosi, ma che almeno ci avvisavano in lontananza del loro arrivo. 

Speriamo che alle numerose istanze dei cittadini non corrisponda la solita prevedibile risposta istituzionale che dice tutto e niente.

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