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mercoledì, 15 Maggio 2024
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Crudele (Italia Viva): “Al riformismo, all’europeismo e al pragmatismo restiamo a pensarci soltanto noi”

“Sarà la sinistra a costituzionalizzare M5s o M5s a grillizzare la sinistra? Dal giorno dopo, la questione nel Pd sarà questa”. 

È quanto afferma il candidato renziano al Consiglio regionale pugliese Ruggiero Crudele. 

“Esattamente un anno fa, Matteo Renzi poneva la questione in un’intervista al Giornale, in piena crisi di governo, con la sua lungimirante azione politica per impedire a Matteo Salvini di extraparlamentarizzare la crisi e prendere i pieni poteri.

Un anno dopo, la domanda è quanto mai attuale, ma purtroppo sembra avere una risposta che ha dell’incredibile: un’alleanza politica tra 5 Stelle e Partito Democratico sempre più marcata, sancita pure da una votazione su Rousseau.

E poi le cronache ci raccontano  dell’incredibile decisione dei vertici del PD di ritirare le cause civili che l’allora segretario Matteo Renzi aveva intentato nei confronti del leader dei 5Stelle per le continue e pesantissime offese rivolte non solo a lui, ma soprattutto alle donne e agli uomini di una comunità politica, ai suoi militanti.- prosegue Crudele – 

Dice bene al riguardo Teresa Bellanova: “Noi siamo geneticamente diversi dai 5 Stelle, la cultura riformista, garantista ed antipopulista che ci anima e caratterizza mai ci porterà a stringere un’alleanza strategica e politica, mai ci porterà a fonderci, liberi altri di fare scelte diverse, noi no: non moriremo populisti.”

E tantomeno in Puglia potremo derogare alla nostra responsabilità, dopo l’inimmaginabile simbolo elettorale che in Sardegna tiene insieme PD e M5S: “un baffo giallo per i grillini, uno rosso per i democratici e il gioco è fatto” osserva attonito Ivan Scalfarotto :

 “La sinistra democratica europea, il PSE, insieme a chi per anni ha fatto la propria fortuna elettorale sulla retorica no euro, antivax, anticasta e chi più ne ha più ne metta.”

Del resto – conclude il candidato barlettano al consiglio regionale – già nel 2015, il primo atto del neopresidente Michele Emiliano fu la nomina, rifiutata, di tre assessore grilline, nomine che è pronto a fare cinque  anni dopo, e stavolta con l’assenso dei M5S.

“Al riformismo, all’europeismo e al pragmatismo, intanto, restiamo a pensarci soltanto noi.”

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