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lunedì, 29 Aprile 2024
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Trani – Montaruli: “Ordinanza Bottaro troppo restrittiva. Inadeguata la data del 30 aprile”

Il presidente Unibat: "Spero che Confcommercio e Confesercenti abbiano fatto sentire la loro voce di dissenso altrimenti non ne sarei sorpreso ma ne rimarrei sicuramente amareggiato"

Continua a far discutere l’ordinanza estremamente restrittiva emanata dal comune di Trani, che colpisce duramente i pubblici esercenti che la subiranno.

Dopo aver manifestato la sua solidarietà al sindaco di Trani per l’incendio del portone di casa, in un’ottica non di scontata e sterile vicinanza ma argomentando in modo chiaro quale sia il dramma vissuto dal territorio in merito alla questione sicurezza, il Presidente Unibat Savino Montaruli, critica, però, l’emanazione di un’ordinanza che, a suo dire, parrebbe essere “troppo restrittiva in merito al termine lunghissimo di vigenza cioè addirittura fino al 30 aprile, senza neppure conoscere l’andamento dei contagi e gli effetti della vaccinazione di massa”.

Non solo, il Presidente Unibat recepisce tutte le preoccupazioni della Categoria dei Pubblici Esercenti che sempre più spesso “vengono additati essere capro espiatorio del contagio come se fossero degli attrattori di disobbedienza mentre la disobbedienza avviene, come di fatto avviene, fuori dagli esercizi quindi per quelle strade che non devono certo essere i baristi né i ristoratori a dover controllare bensì quelle Forze preposte che andrebbero incrementate e semmai indirizzate alla prevenzione ed alla formazione dei cittadini piuttosto che quasi esclusivamente alla più comoda repressione, quasi a sostenere la necessità di un’ordinanza del genere che peraltro nessun altro comune del territorio pare abbia adottato quindi unilaterale e forse neppure concertata con la Prefettura”.

Le ultime dichiarazioni di Montaruli sono state chiarissime: “Spero che le due Confsociate DUC del comune Confcommercio e Confesercenti abbiano fatto sentire la loro voce di dissenso altrimenti non ne sarei sorpreso ma ne rimarrei sicuramente amareggiato, come lo sono i pubblici esercenti che sono stanchi di subire e sottostare a provvedimenti che li vedono, loro malgrado ed inconsapevolmente, coinvolti” – ha concluso Montaruli di Unibat.

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