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lunedì, 29 Aprile 2024
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Andria – Votazioni 12 giugno, quanto ne sanno gli andriesi sul Referendum di domenica? VIDEO

Abbiamo chiesto ai cittadini se sono ben informati sulla votazione di domenica prossima e abbiamo valutato il loro grado di preparazione sui quesiti referendari. Ma quali sono i 5 quesiti? Analizziamoli punto per punto e colore per colore

Mancano pochi giorni alla tornata elettorale di domenica 12 giugno 2022.
Gli italiani saranno chiamati alle urne, dalle 7 alle 23, per esprimersi su 5 diversi quesiti referendari, tutti incentrati sul tema della GIUSTIZIA, che chiedono di abrogare, cioè eliminare, altrettante leggi. In alcuni comuni si voterà anche per rinnovare il consiglio comunale.

L’ultima volta che in Italia fu indetto un Referendum abrogativo era il lontano aprile 2016, quando gli italiani dovettero decidere se abrogare o meno la norma che prevedeva che le concessioni per l’estrazione di idrocarburi in zone di mare (entro le 12 miglia marine) fossero estese fino al termine della vita utile del giacimento.
Non si raggiunse il Quorum e quindi la norma continuò ad essere in vigore.

Anche domenica la partita si giocherà tutta sul raggiungimento del Quorum: il Referendum, per essere valido, dovrà andare al voto almeno il 50%+1 degli elettori.
In caso contrario il singolo referendum non avrà valore.

In generale, bisogna votare “SI'” se si vuole cambiare la legge attuale, oppure votare “NO” se si vuole mantenere l’assetto corrente.

Ma entriamo nel particolare: quali sono i 5 quesiti referendari? Analizziamoli punto per punto e colore per colore:

1° Quesito – SCHEDA COLORE ROSSO

Chiede l’abrogazione del decreto legge Severino.
La Legge Severino prevede che chi è stato condannato in via definitiva con pena superiore a due anni non possa candidarsi alle elezioni politiche.
Il decreto legge coinvolge anche gli amministratori locali, quindi sindaci, governatori e consiglieri.
Se vince il SI’, l’incandidabilità, l’incompatibilità e la sospensione dei politici condannati non saranno più automatiche ma verranno decise da un giudice caso per caso.

2° Quesito – SCHEDA COLORE ARANCIONE

Chiede la cancellazione della “reiterazione del reato” dalle motivazioni per cui i giudici possono decidere la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona prima del processo. Oggi, le misure cautelari possono essere applicate solo in tre casi: se c’è pericolo 1) di fuga, 2) di alterazione di prove e 3) di reiterazione del reato (cioè se c’è il rischio che il reato continui ad essere commesso mentre la persone è sotto indagine).
Se vince il SI’, non sarà più possibile il carcere preventivo per il rischio di reiterazione del reato con l’eccezione di alcuni reati.

3° Quesito – SCHEDA COLORE GIALLO

Chiede la separazione all’origine delle carriere dei magistrati. Nel corso della loro carriera, i magistrati italiani possono passare più volte dal ruolo di pubblici ministeri al ruolo di giudici.
Se vince il SI’, i magistrati dovranno scegliere, all’inizio della loro carriera, se svolgere il ruolo di giudici oppure di pubblici ministeri, per poi mantenere quel ruolo per tutta la vita.

4° Quesito – SCHEDA COLORE GRIGIO

Chiede la partecipazione di professori universitari e avvocati nel giudicare l’operato di un magistrato. Oggi in Italia, i magistrati vengono valutati ogni quattro anni sulla base di pareri motivati, ma non vincolanti, dei Consigli giudiziari, istituiti presso ogni Corte d’appello d’Italia. Questi organi sono composti da magistrati, avvocati e professori universitari di diritto, ma soltanto i magistrati possono votare nelle valutazioni professionali degli altri magistrati.
Se vince il SI’, anche avvocati e professori universitari avrebbero il diritto di votare sull’operato dei magistrati.

5° Quesito – SCHEDA COLORE VERDE

Si basa sulla candidatura per l’elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura. Oggi un magistrato che vuole candidarsi al Csm deve raccogliere almeno 25 firme di altri magistrati a proprio sostegno. Queste firme sono quasi sempre fornite col supporto delle varie correnti politiche interne alla magistratura.
Se vince il SI’, non sarà più necessario l’obbligo di trovare queste firme, ma basterà presentare la propria candidatura.

Abbiamo passeggiato per la città di Andria, chiedendo ai cittadini se sono ben informati sulla votazione di domenica prossima e valutando il loro grado di preparazione sui quesiti referendari.





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