Può sembrare uno scherzo o una battuta. Invece è un vero e proprio paradosso.
A Minervino Murge è in vigore un particolare divieto che, in verità, serve a tutelare la salute e l’incolumità dei pedoni. Ma c’è un problema. E’ posto sull’unica strada, la SP 230, che collega il paese murgiano al Cimitero Comunale.
Ma andiamo per gradi. Il camposanto minervinese si trova fuori dal centro abitato, a 1 km circa dall’ultima abitazione, e vi è solo una strada che lo unisce al paese. Quest’ultima è stretta e sprovvista di marciapiede.
Percorrerla è l’unico modo per entrare a Minervino per coloro che provengono da Andria, Barletta e Canosa: ciò la rende molto pericolosa, anche perché il cartello che indica il limite massimo di velocità di 50 km/h, non viene mai rispettato.
Si è deciso perciò di vietarne l’accesso ai pedoni. Il divieto non interessa tutta la strada, bensì i 220 metri centrali, quelli più pericolosi, che corrispondono ad un piccolo ponte.
I cittadini murgiani per questo non possono in nessun modo raggiungere il Cimitero Comunale a piedi, pena una multa salata.
Una vera e propria beffa. Soprattutto per quelli sprovvisti di mezzi propri, costretti quindi a ricorrere ai mezzi pubblici, a biciclette o altro, per andare a salutare i cari defunti.
Tante sono le soluzioni che si potrebbero adottare per ovviare al problema. Per esempio, allargare il marciapiede, con un senso unico alternato, o addirittura installare un autovelox per ridimensionare la velocità delle auto. Eliminando perciò il divieto di accesso ai pedoni.
Un paradosso tutto italiano, a cui speriamo la provincia, proprietaria dell’arteria, possa dare risposte.
