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venerdì, 3 Maggio 2024
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Barletta – Casa di riposo Regina Margherita, Cgil: “Stop alla vendita degli arredi. Si riapra subito”

Sono le richieste dei tre segretari generali di Cgil, Spi e Fp Bat, Michele Valente, Felice Pelagio ed Ileana Remini, dopo la notizia della procedura di vendita all’asta degli arredi della casa di riposo

Subito il blocco delle procedure di vendita all’asta degli arredi della casa di riposo Regina Margherita di Barletta, tempi certi per il riavvio delle attività dell’Asp e un immediato incontro con il sindaco Mino Cannito. Sono le tre richieste dei tre segretari generali di Cgil, Spi e Fp Bat, Michele Valente, Felice Pelagio ed Ileana Remini dopo aver appreso da un articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno della procedura di vendita all’asta degli arredi della casa di riposo.

“Tutto ciò è paradossale, mentre da un lato si parla da tempo di riapertura, dall’altro si vendono letti, materassi e poltrone che arredano la struttura. E nel frattempo a Palazzo di Città si discute delle nomine per entrare nel consiglio d’amministrazione dell’Asp. Un consiglio chiamato ad amministrare cosa? Una struttura chiusa, spoglia e senza futuro?

Poco ci interessa questo aspetto, poco importa a noi chi siederà in quel Cda, ciò che ci preoccupa è che con la vendita degli arredi si allontana ovviamente ancora di più la data di avvio delle attività della casa, da troppo tempo chiusa senza una reale ragione. Chiediamo per questo al Comune di intervenire tempestivamente per bloccare questa beffa e ridare alla città questo importante servizio”, commentano Valente, Pelagio e Remini.

“Una storia che è davvero paradossale perché se è vero che la casa di riposo sarà riaperta (come ci dice da anni la politica nei diversi sopralluoghi) bisognerà prima arredarla di nuovo, con nuovi costi e dilatazione dei tempi.

Noi invece vogliamo una data certa per la fine di questa assurdità e soprattutto chiediamo subito un incontro al Sindaco perché abbiamo bisogno di capire cosa sta accadendo, lo deve a noi, agli anziani della città e all’intera collettività”, concludono i tre sindacalisti.

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