“La diffida al Consiglio Comunale di Andria della Ditta aggiudicataria dei lavori della ‘Tangenziale Ovest’ di ottemperare la sentenza del Consiglio di Stato e di realizzare l’opera pone seri problemi sul funzionamento delle istituzioni, sulla tutela delle prerogative del Consiglio Comunale e sulla responsabilità di fronte ai cittadini delle scelte del decisore politico. Questi temi toccano profili dello stato di diritto ben più lontani e alti dalle questioni locali, benché fondamentali per la comunità interessata” – ad intervenire in merito è l’avv. Donatella Fracchiolla, Capogruppo FI al Comune di Andria.
“Senza annoiare il lettore con pastoie burocratiche, ricorsi e indirizzi amministrativi, la sentenza del Consiglio di Stato scavalca il Consiglio Comunale e impone una scelta dal profondo significato politico, se si pensa che nessun consiglio comunale, nelle diverse composizioni politiche succedutesi negli anni, prima di aprile 2021, si è MAI pronunciato sulla realizzazione della Tangenziale ovest, opera economicamente molto dispendiosa e senza la disponibilità per intero dei fondi necessari, rispetto alla quale tutte le posizioni politiche dovrebbero esprimersi e votare in base ai propri convincimenti, rispondendo delle proprie scelte di fronte all’elettorato.
Nel merito, quest’opera rientra di diritto nel novero delle cattedrali nel deserto delle infrastrutture pubbliche inutili, doppione a metà della già incompleta tangenziale di Andria, rispetto alla quale disegnerebbe un semicerchio esterno e a questa sovrapponibile e non consentirebbe di (ri)utilizzare i fondi CIPE – già stanziati per l’opera, tuttavia insufficienti ma riallocabili – per altre opere di cui la città ha bisogno, come la messa in sicurezza della di tangenziale esistente.
Per dare forza alla sentenza, la lettera della ditta appaltatrice sottolinea asserite conseguenti responsabilità personali, patrimoniali e penali in capo ai consiglieri, nella ipotesi di una presunta non corretta esecuzione della sentenza, cioe’ nell’ipotesi di un voto contrario alla Tangenziale doppione.
A parere dello scrivente, la questione giuridica pregiudiziale deve essere risolta con ricorso ad un parere legale, anche esterno, per chiarire l’obbligatorietà dell’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato in questi termini.
In caso di parere favorevole, il Consiglio Comunale non dovrebbe votare la realizzazione dell’opera, ma limitarsi a ratificare la decisione della Corte e successivamente porre una pesante questione politica istituzionale in merito ai poteri costituzionali violati. In caso di parere negativo, il consiglio comunale deve votare sulla realizzazione della Tangenziale liberamente, secondo le posizioni politiche dei propri esponenti.
Se la maggioranza non dovesse votare secondo le indicazioni del Sindaco (voto contrario) o non dovesse garantire, da sola, i numeri per la votazione, l’opera sarà realizzata e gli esponenti che voteranno a favore o, senza una opportuna motivazione, si assenteranno o usciranno dall’aula (di maggioranza e di opposizione) saranno responsabili di questo provvedimento tanto importante quanto contraddittorio.
Se la maggioranza, dunque, dimostrerà di non avere, autonomamente, i numeri, l’opera, come detto, passerà, decretando, politicamente, il più grande fallimento di questa amministrazione e la crisi nella quale questa prova a destreggiarsi sin dal suo insediamento sarà inevitabile” – conclude Fracchiolla.