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sabato, 27 Aprile 2024
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Trani – Discarica, Leo: “il centrosinistra non dice la verità”

La nota del capogruppo della Lega di Trani

Da anni il centrodestra tranese viene accusato di essere responsabile dell’inquinamento causato dalla discarica comunale. Da anni siamo stati in silenzio, pazientemente, in attesa che la verità potesse emergere e che la storia recente potesse essere ri-scritta in modo corretto. Dico questo, perché in questi anni le vicende sono state oggetto di una “narrazione politica”, affinché l’opinione pubblica potesse conoscere o percepire una realtà diversa da quella effettiva. Avremmo desiderato (e la città avrebbe meritato) non una “narrazione”, ma una informazione pubblica tecnica, basata su valutazioni oggettive, sulle quali impostare la visione politica delle cose.E allora cominciamo col sgombrare il campo da termini sinora (ab)usati, in modo scorretto. Non sussiste alcun “disastro ambientale”. Il disastro ambientale non è dovuto a fattori naturali e i dati di rilevazione non segnalano, da tempo, alcun tipo di inquinamento ai pozzi di controllo che circondano la discarica, ivi compreso il famoso pozzo P6V, unico pozzo interno al perimetro della discarica nel quale, nel maggio 2014, venne rilevata la presenza di fattori inquinanti. E questo netto miglioramento lo si è ottenuto nonostante i notevoli ritardi accumulati dalla amministrazione di centrosinistra nel porre rimedio alla origine dell’inquinamento. Ma quali furono le principali cause dell’inquinamento. Ne possiamo individuare principalmente due. La prima: aumento scriteriato del conferimento dei rifiuti in discarica. Tutti ricordano l’ordinanza del commissario delegato per l’emergenza rifiuti, nonché presidente della giunta regionale, Vendola, con la quale, nonostante il parere ufficiale contrario di Comune e AMIU, venne raddoppiato il conferimento dei rifiuti nella discarica comunale, portandolo da 400 tonnellate/giorno a ben 800 tonnellate/giorno.Nella medesima ordinanza si esplicitava che la discarica di Trani, in quel momento storico, era l’unica in grado di risolvere il problema della emergenza rifiuti, del resto causata dalla politica scellerata della stessa amministrazione regionale.Quindi la discarica comunale di Trani veniva considerata talmente efficiente da ammassarvi all’interno i rifiuti di buona parte della Puglia. La seconda: frana del costone roccioso. Non appena riscontrato il fenomeno dell’inquinamento venne commissionato dall’AMIU srl uno studio geoeletrrico, il quale stabilì un punto di rottura della parete e dello strato di argilla a quota -18 metri dal piano campagna.Nella “narrazione politica” di questi anni, nessuno ha informato la cittadinanza che in corrispondenza del punto di rottura della parete e della membrana di argilla vi era una cavità carsica nascosta alla vista, visibile solo a seguito della frana della parete di cava in quel punto. Dunque un fenomeno naturale, con molta probabilità, è la causa dell’inquinamento.
Mi piacerebbe che qualcuno sconfessasse queste valutazioni, che sono basate su fatti concreti.Alzi la mano chi conosce i diversi motivi che avrebbero causato l’inquinamento. Eppure l’occasione c’è stata. È stato redatto il piano di caratterizzazione, nonche’ predisposto un progetto di messa in sicurezza. Cosa si esamina in relazione al punto di rottura a quota -18 metri dal piano campagna? Nulla. Cosa si ritiene sia stata la causa della rottura? Non si sa. C’è stata una frana, che ha aperto la cavità carsica, nella quale ha tracimato il percolato? Se c’è stata la frana, con quale soluzione tecnica di intende far fronte? Le risposte a queste domande costituiscono, a mio parere, i dati su cui impostare una corretta progettazione.Io non ritengo che tutti i tecnici coinvolti non conoscano il problema che ha causato l’inquinamento.Non è possibile che non lo abbiano valutato.Allora, se ancor oggi non viene fornita alcuna spiegazione sulla rottura della parete, e su come si debba porre rimedio, allora c’è qualcosa che non va.Forse fa comodo che la verità non venga a galla. Forse fa comodo ad una parte politica “narrare” una verità di parte, per avversare l’altra parte politica, piuttosto che testimoniare fatti oggettivamente intuibili e riscontrabili.
Siatene certi. Un giorno tutte queste domande otterranno una risposta, e finalmente emergerà quella verità che al momento risiede nelle coscienze di chi dovrebbe riferirla alla città e colpevolmente la nasconde

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