Riprenderanno a breve i lavori del tavolo istituzionale permanente, di cui fanno parte le componenti socio-economiche istituzionali interessate dal fenomeno, per delineare a livello territoriale strategie per la prevenzione nei luoghi di lavoro ed intercettare segnali di criticità in materia di sicurezza dei lavoratori. È quanto emerso nel corso dell’incontro tenutosi ieri mattina nel Palazzo del Governo a Barletta tra il Prefetto Maurizio Valiante ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil del territorio, che prima della riunione hanno tenuto un presidio in piazza Real Monte di Pietà.
Il Prefetto ha assicurato la ripresa dei sistemi di controllo straordinari, già sperimentati attraverso la task force composta da tutti i soggetti istituzionali (Vigili del Fuoco, Asl Spesal, Ispettorato del Lavoro, INAIL ed Inps) col qualificato supporto delle Forze dell’Ordine e delle Polizie Locali, per una incisiva azione di vigilanza e controllo per la verifica delle condizioni contrattuali, previdenziali, assicurative e di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.
Lo slogan che ha accompagnato la manifestazione è stato: “Fermiamo la strage degli infortuni sui luoghi del lavoro”.
Poi il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D’Alberto, Tonia Sinisi e Pasquale Fiore della Cisl e il coordinatore provinciale del la Uil, Vincenzo Posa hanno presentato, incontrando il Prefetto, la piattaforma di sicurezza unitaria messa a punto a livello nazionale e base della mobilitazione che si è svolta ieri mattina in contemporanea in tutta Italia.
Di tanto il Prefetto ha assicurato il proprio interessamento mediante un puntuale report trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ai Ministero interessati. “Si tratta del Patto per la salute e per la sicurezza sul lavoro che deve inserirsi all’interno ed in coerenza di un quadro pluriennale determinato dalla strategia nazionale di prevenzione e protezione, assente da sempre nel nostro Paese ma richiesta insistentemente negli anni dalle Organizzazioni Sindacali, e che deve definire in maniera chiara gli obiettivi, gli interventi, le misure di tutela da porre in essere in coerenza con la Strategia quinquennale europea, allineandosi al modello comunitario”, fanno sapere i sindacati.
“Occorre intervenire su tre grandi assi: istituzioni e organismi nazionali, contesti lavorativi e attori della prevenzione. E proprio su quest’ultimo aspetto, nella Bat – ricordano D’Alberto, Sinisi, Fiore e Posa – si registra l’assenza di alcuni uffici pubblici fondamentali come l’ispettorato del lavoro che priva il territorio di un presidio determinante nel contrasto alle irregolarità diffuse”.